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Clemente Rebora, poeta nato a Milano nel 1885, collabora con la “Voce”, insegna, combatte nella Prima guerra mondiale dove viene gravemente ferito, poi dopo una crisi religiosa si converte al cattolicesimo, nel 1931 entra in convento e viene ordinato sacerdote nel 1936. Muore a Stresa nel 1957. Tra le sue raccolte di poesia ricordiamo: Frammenti lirici (1913), Canti anonimi (1922) e Canti dell’infermità (1957). Ha tradotto la favola buddhista Gianardana (Feltrinelli, 1999) e dal russo, oltre a Gogol’ (Il cappotto, “Classici” Feltrinelli, 1992), Andreev e Tolstoj.