Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
Apparsa per la prima volta pochi mesi dopo la sua morte, Ammazzando il tempo è l’autobiografia di Paul K. Feyerabend, uno dei filosofi della scienza più irriverenti e originali del Novecento. Con la sua consueta ironia e intelligenza, Feyerabend ripercorre in queste pagine la sua vita straordinaria: dalla giovinezza nella Vienna nazista agli anni di formazione, alla passione per il teatro e l’opera lirica, fino alla fama come teorico del “pluralismo metodologico” e critico del metodo scientifico unico e infallibile.
Tra episodi personali e riflessioni profonde, emergono gli incontri con figure iconiche come Bertolt Brecht, Karl Popper, Ludwig Wittgenstein, Imre Lakatos e Thomas Kuhn, gli amori problematici, le sfide accademiche e le provocazioni intellettuali che hanno scosso il mondo della filosofia. Ma Feyerabend non si limita a raccontare se stesso: il libro è anche una riflessione sulla fragilità dell’umano e sull’importanza della libertà, del dubbio e della creatività nella vita e nel pensiero.
A trent’anni dalla prima edizione, in una traduzione rivista e corredata da numerose note puntuali, Ammazzando il tempo rimane l’autoritratto sincero e audace di uno dei pensatori più influenti del XX secolo, nel cui stile brillante e anticonformista vita e filosofia si riflettono, si intrecciano e si rincorrono fino all’ultima pagina.
“Un carattere morale non si può creare col ragionamento, l’ ‘istruzione’ o un atto di volontà; non si può creare con un’azione pianificata di nessun genere, sia essa scientifica, politica, morale o religiosa. Come il vero amore, esso è un dono, non una conquista.”
Paul K. Feyerabend (1924-1994) è stato uno dei massimi interpreti della filosofia della scienza della seconda metà del Novecento. Ha insegnato all’Università di Bristol, all’Università della California a Berkeley e …