Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
“Io, da piccola, avevo paura dei maschi. Poi sono cresciuta e i maschi sono diventati il mio mondo, le mie appendici, i soggetti preferiti delle mie fotografie, il mio parco giochi, il mio orizzonte domestico, i miei interlocutori, i miei amori più grandi, la mia eredità, il mio baricentro e il mio confine, il trampolino da cui prendere il volo, la casa a cui tornare.
Questo libro è per noi che vorremmo capirli e non sempre ne siamo capaci. Per noi che vorremmo abbracciarli, picchiarli, tenerli stretti e tenerli lontani, sopportarli, amarli, compatirli, bandirli, ammirarli e disprezzarli.
Questo libro è per loro, esseri maschi – molteplici, diversi, unici –, che a volte mi fanno ancora paura, altre volte invece mi fanno ridere, arrabbiare, esasperare, intenerire, angosciare, dubitare, sperare.
Loro, che non sono figurine né macchine semplici, né mostri né perle. Non sono come li disegniamo o li guardiamo o li vogliamo. Sono molto di più, molto peggio e molto meglio. Sono quello che scelgono di essere.”
Un viaggio tra gli adolescenti di oggi, gli uomini di domani.
Un dialogo ininterrotto, aneddoti, storie, luci, ombre, un ponte tra generi diversi per capire e per capirsi. Perché solo conoscendosi si diventa grandi. Solo guardandosi ci si scopre simili.
Claudia de Lillo ha lavorato per troppe stagioni alla radio all’alba e scrive per diverse testate di costume, società, economia. Per oltre dieci anni ha tenuto …