“Ovunque si manifesti la regola, sappiamo con certezza di essere sul piano della cultura”
Pubblicato nel 1949, Le strutture elementari della parentela è il primo studio sintetico di quell’insieme di relazioni che l’antropologia sintetizza con il termine “parentela”. Sotto di esso Lévi-Strauss raggruppa tre tipologie di problematiche: quelle linguistiche, quelle più propriamente sociologiche, del matrimonio e della filiazione, e quelle di ordine psicologico relative alla proibizione dell’incesto, sollevate a suo tempo da Freud. L’obiettivo dello studio non è una semplice analisi di ruoli e significati, ma individuare il principio da cui hanno origine i sistemi di parentela. Perché, come dice Lévi-Strauss stesso, “Strutture della parentela vuol dire che in tutte le comunità umane le regole del matrimonio, la nomenclatura, ed il sistema dei privilegi e delle interdizioni, sono aspetti indissociabili di una stessa realtà sottesa, la struttura del sistema considerato, che ne determina il funzionamento. La realtà di un sistema umano è la sua struttura e questa struttura è di ordine simbolico”.
Un’opera fondamentale, la prima tappa di un lavoro che fonda lo strutturalismo in un ambito, quello antropologico, che è sempre rifuggito da questa etichetta. Da tale punto di vista prefigura dunque testi importanti dell’autore, come Il pensiero selvaggio e i quattro volumi di Mitologica, ma va anche letto come contrappunto teorico di Tristi tropici.