Descrizione

Dopo gli attentati terroristici che hanno colpito Parigi, Bruxelles e Londra ciascuno si è chiesto, almeno una volta, per quale motivo dei giovani nati e cresciuti in Europa finiscano per scegliere la violenza disumana del Califfato. Olivier Roy propone una chiave di lettura sconcertante: non è l’integralismo islamico la prima causa di questo terrorismo, ma un disagio tutto giovanile, un’esigenza folle, violenta e fuori controllo di rottura generazionale. Certo, per compiere questa rottura c’è bisogno di un pretesto. E questi giovani lo trovano facilmente nell’odio puro ostentato dall’Isis.
Dopo Global Muslim e La santa ignoranza, Roy ritorna con un’analisi attualissima che propone l’”islamizzazione del radicalismo” come soluzione interpretativa del terrorismo contemporaneo. Il fenomeno riguarda soltanto alcune migliaia di giovani musulmani e pochi convertiti, che appartengono a una generazione del tutto estranea a quella dei propri genitori. Il sociologo indaga le loro abitudini, si chiede che musica ascoltino, chi siano i loro eroi, scopre che non sanno quasi nulla del Corano e che frequentano raramente le moschee. E dimostra che la loro ostilità non affonda le radici nello scontro di religione, ma esprime un’esigenza di rottura che si rivolge non solo contro la cultura dei genitori, ma anche contro la società in cui sono nati, cioè quella occidentale. Da qui proviene il nichilismo radicale al quale il Califfato, con la sua violenza e la promessa di un aldilà paradisiaco, offre un rimedio “nobile” e un’occasione per diventare martiri, veri eroi.

Non è l’Islam a essere violento. Lo sono i ragazzi nichilisti e disperati che crescono nel cuore delle società occidentali.

Recensioni d'autore

  • Generazione Isis... prova a disegnare l'identikit dei giovani che scelgono il Califfato e combattono (anche) l'Europa. [Olivier Roy] Ha studiato le biografie degli attentatori, le loro storie familiari, le loro abitudini, le loro motivazioni politiche. Comprese quelle del gruppo che ha agito in Catalogna ad agosto. Ed è giunto alla conclusione che "il terrorismo deriva non dalla radicalizzazione dell'Islam ma dall'islamizzazione della radicalità".

  • Olivier Roy ... spiega come dietro a questi giovani ci siano il nichilismo e la ricerca della morte più che il desiderio del trionfo del loro islam.

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  • La jihad è dunque per questi giovani una mera finzione politica, dà loro solo un'immaginario attraverso il quale dare senso alla propria determinazione nichilista. La matrice culturale sulla quale impostano poi la propria azione ha un'ascendenza prettamente occidentale.

  • Può aiutare a comprendere ragioni e forme dell'estremismo violento.

  • La rappresentazione eroica della propria fine in una rappresentazione dell'orrore che trova nel mondo globale il proprio palcoscenico.

  • L'elemento di novità dell'lsis risiede, riflette Roy, nell'associazione di jihadismo e terrorismo con la ricerca deliberata della morte. Inoltre non è l'Isis che è andato a cercare i giovani di Molenbeek o di Strasburgo, sono loro che sono andati all'Isis.

  • Chi sono i giovani che, partiti da tutto il mondo, hanno sposato la causa del Califfato? Cosa li spinge a combattere l'Occidente che ha accolto le loro famiglie? Secondo Roy, esperto di Medioriente, la risposta non è religiosa ma sociologica.

  • Giovani combattenti stranieri che si uniscono alle forze del Califfato in Siria e Iraq.

  • La tesi del suo libro a proposito del terrorismo che si richiama all'Isis è che ci troviamo di fronte a un'islamizzazione del radicalismo piuttosto che a una radicalizzazione dell'Islam.

  • L'accademico francese cerca di spiegare non solo come mai i terroristi diventino tali ma anche per quale motivo scelgano la narrativa ultra-islamista per sfogare i propri istinti suicidi.

  • C'è un contesto - se non razionale, pseudoculturale - che tiene insieme la mitologia ideologica del Califfato, la minaccia globale dell'Isis, il jihadismo indigeno europeo e il singolo terrorista che progetta l'attentato sapendo che sarà il suo atto finale. Lo ricrea Olivier Roy.

  • Roy ha sul terrorismo jihadista una posizione originale, e non da oggi. Non aderisce alla visione di chi lo giudica come l'esito inevitabile di una religione violenta che ha fallito l'incontro con la modernità, e neppure giudica gli attentati come una possibile risposta a sopraffazioni post-colonialiste dell'Occidente. La sua teoria sul nichilismo come motore che spinge tanti giovani alla morte propria e altrui è spiegata nel libro Generazione Isis.

Conosci l’autore

Olivier Roy

Olivier Roy insegna all’Istituto universitario europeo di Firenze ed è consigliere scientifico del Middle East Directions presso il Robert Schuman Centre for Advanced Studies. È stato consulente del ministero degli Affari esteri francese e ha lavorato come consulente dell’Ufficio delle Nazioni Unite incaricato di coordinare i soccorsi in Afghanistan. Tra il 1993 e il 1994 è stato rappresentante dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) in Tagikistan. Ha viaggiato molto in Medio Oriente e si è occupato dell’Islam europeo e delle questioni legate all’immigrazione, in particolare a partire dalla città di Dreux, dove ha vissuto quarant’anni. 
Tra i suoi libri tradotti in italiano ricordiamo: Global Muslim. Le radici occidentali del nuovo Islam (Feltrinelli, 2003), L’impero assente. L’illusione americana e il dibattito strategico sul terrorismo (Carocci, 2004), Islam alla sfida della laicità. Dalla Francia una guida magistrale contro le isterie xenofobe (Marsilio, 2008), La santa ignoranza. Religioni senza cultura (Feltrinelli, 2009), Generazione Isis (Feltrinelli, 2017) e L’Europa è ancora cristiana? Contro il nuovo nazionalismo (2019).

 

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Extra

Dettagli

Marchio: 
FELTRINELLI
Data d’uscita: 
Giugno, 2017
Collana: 
Serie Bianca
Pagine: 
128
Prezzo: 
14,00€
ISBN: 
9788807173219
Traduttore: 
Massimiliano Guareschi