Libri che arrivano quando ne abbiamo più bisogno, anche se ancora non lo sappiamo.

“L'autunno è la mia stagione, cara; dopo tutto, è la stagione dell'anima” — Virginia Woolf

L’autunno è la stagione in cui il mondo rallenta e ci invita a prendere più tempo per noi. Fuori l’aria si fa sempre più fresca e, dispettosa, ci pizzica il naso, le ombre della sera iniziano a bussare alla porta con frettoloso anticipo portando con sé un leggero velo di malinconia. È questo il momento perfetto per ritagliarsi “un angolino tutto per sé” e lasciarsi accompagnare da una buona lettura.

I libri feel good sono la ricetta ideale contro la malinconia della stagione: storie che scaldano il cuore, capaci di far sorridere, emozionare e tornare a guardare la vita con occhi nuovi. Ecco allora cinque titoli Feltrinelli Fluo da leggere come un piccolo ricettario letterario. Ogni libro è una ricetta e un invito prezioso a riscoprire il sapore della felicità delle piccole cose e la forza gentile delle emozioni, da gustare con calma, nella calda luce di un’abat-jour, con in mano una tazza di tè fumante e, magari, un gatto ronfante acciambellato sulle ginocchia.

Perché la letteratura, come un buon rimedio, non agisce subito: si lascia assorbire piano, finché — senza accorgercene — ci restituisce alla vita.
 

1. La volta giusta di Lorenza Gentile

Per ritrovare se stessi e il proprio posto nel mondo.

“Sarà la volta giusta?” Lucilla se lo chiede sempre, ma le cose non vanno mai come dovrebbero. Dopo una serie di uomini sbagliati e tentativi di adattarsi pur di essere amata, incontra Enrico. Insieme vincono un bando per gestire una locanda in un “Comune polvere”, un paesino a rischio di spopolamento sulle Alpi Marittime. Sembra l’occasione ideale, finalmente. Ma quando lui sparisce, lei resta sola — in un paese a mille e duecento metri, tra tubature ghiacciate e nuovi incontri che scaldano il cuore. Nel silenzio della montagna, Lucilla impara che la felicità non si misura in coppie o successi, ma nella libertà di scegliere se restare o ripartire. Lorenza Gentile firma un romanzo luminoso, che profuma di neve e di primavera, una fiaba moderna sul coraggio di ripartire da sé.

La ricetta è il tempo: la volta giusta è il momento in cui smettiamo di adattarci agli altri e iniziamo a vivere davvero. Persino dopo l’inverno più lungo, torna sempre la primavera.

 

2. Da Shippo: pasti caldi e gatto ospitale di Yuta Takahashi

Per ritrovare il piacere della condivisione.

C’è un luogo, a Kisarazu, dove il tempo sembra rallentare: una piccola locanda nascosta dietro un santuario shintoista, con un’insegna insolita:“Da Shippo: pasti caldi a menu fisso, locale con gatto”. Qui approda Tsumugi, una cantautrice senza pubblico e senza prospettive. A darle il benvenuto non è solo il profumo del brodo caldo, ma un gatto tricolore che dorme acciambellato dentro una pentola di terracotta, e un oste burbero dal cuore gentile. Da Shippo è un rifugio per anime sole e un po’ smarrite: chi entra porta con sé un frammento di vita — un dolore, un rimpianto, una nostalgia — e trova, in cambio, la quiete di un pasto condiviso e di una parola gentile. Con la grazia e l’empatia che lo hanno fatto conoscere in tutto il mondo, dopo La locanda dei gatti e dei ricordi Yuta Takahashi torna con un romanzo che è un inno alla delicatezza e alla cura reciproca, capace di restituire la fiducia nel prossimo.

La sua è una ricetta semplice e infallibile: un pasto caldo, un gatto che ti osserva e il tempo di ascoltare gli altri.
 

3. La libreria del venerdì di Sawako Natori

Per ritrovare il piacere della lettura e della scoperta.

Continua il viaggio nella letteratura giapponese, stavolta per scoprire tra i binari una piccola libreria nascosta, rifugio inaspettato per chiunque sia alla ricerca di una storia capace di illuminare il proprio cammino e le giornate più buie.

Fumiya, studente universitario distratto e introverso, entra per caso in una libreria nascosta in fondo a un binario nella stazione di Nohara. La “Libreria del venerdì” è quella che in Giappone chiamano ekinaka dove eki () significa “stazione” e naka (ナカ) “dentro” (leggi lo speciale qui): un posto magico, dove riprendere fiato e dedicarsi del tempo, all’interno del grande e frenetico ecosistema urbano giapponese. Tra scaffali ordinati, luci calde e consigli scritti a mano, Fumiya incontra tre librai speciali: Makino, Yasu e Sugawa. Ognuno gli insegna qualcosa sul valore dell’attesa, sull’ascolto, sulla bellezza di perdersi e poi ritrovarsi tra le pagine. dove il mondo rallenta e la lettura diventa un modo per ritrovarsi. Come nelle migliori librerie, anche qui i libri non servono a evadere, ma a tornare.

La ricetta è una storia scelta con calma, pronta a sorprenderti in un luogo “inaspettato” che sa aspettarti.
 

4. Che bello vederti, Tilda di Jane Tara

Per imparare a riconoscersi e accettarsi.

A volte capita di sentirsi invisibili. Altre volte, l’invisibilità. può essere più di una sensazione…

Sulla carta, Tilda Finch è una donna realizzata. È madre di due gemelle ormai adulte, è riuscita a uscire da un divorzio complicato e ha un’attività di successo: crea gadget con citazioni letterarie e frasi motivazionali, e non importa se è la prima a non mettere in pratica i consigli che dispensa.

Un giorno Tilda si guarda allo specchio e scopre di non vedersi più. Letteralmente. Dopo una serie di esami, il medico le annuncia che soffre di “invisibilità”, un disturbo che colpisce milioni di donne in tutto il mondo, per lo più dopo i quaranta. Sta scomparendo, non solo metaforicamente ma anche fisicamente. Ed è proprio in questa sparizione che inizia il suo risveglio: Tilda incontra altre donne come lei, e capisce che non può pretendere che gli altri la vedano, se lei per prima non impara a vedersi e ad accettarsi.

Un manifesto brillante e necessario sull’accettazione di sé, capace di far luce sulle insicurezze di ciascuno di noi e, finalmente, regalarci uno sguardo nuovo con cui osservarle e osservarci.
 

5. Ti telefono stasera, di Lorenzo Marone

Per ritrovare la felicità nelle piccole cose.

Giò Coppola ha cinquant’anni, un lavoro un po’ bizzarro e un cuore sempre in subbuglio. Quando l’ex moglie parte per un anno all’estero, si ritrova a condividere la casa con suo figlio Duccio, nove anni e un talento naturale per le domande spiazzanti. Tra colazioni caotiche, compiti impossibili e momenti di dolce complicità, Giò scopre il lato più tenero e scombinato della paternità.

Attorno a lui ruota un universo di personaggi irresistibili – genitori eccentrici, sorelle alla deriva, amici inguaribilmente ottimisti – che rendono la vita un’avventura sempre nuova, piena di imprevisti e di affetto.

Un romanzo che fa bene al cuore: ironica e luminosa, la scrittura di Lorenzo Marone è capace di ricordarci che, anche nel disordine della vita, si nascondono le vere previsioni di felicità.

La volta giusta di Lorenza Gentile

Sarà la volta giusta? Lucilla se lo chiede sempre, ma le cose non vanno mai come dovrebbero.  Dopo una serie di uomini sbagliati e tentativi di adattarsi pur di essere amata, incontra Enrico. Insieme vincono un bando per gestire una locanda in un “Comune polvere”, un paesi…

Lorenza Gentile

Lorenza Gentile (1988) è nata e vive a Milano. Ha scritto Teo (2014), La felicità è una storia semplice (2017), Le piccole libertà (2021), ispirato alla sua esperienza presso la celebre libreria Shakespeare and Company di Parigi, Le …