Cheever - Le lettere - I materiali

Cheever - Le lettere - I materiali


Il ritratto di Cheever per la copertina di "Time"

Nel 1964 la rivista Time dedicò un ampio servizio a John Cheever, intitolato "Ovidio a Ossining". Per l'occasione venne chiesto a Henry Koerner di realizzare un ritratto dello scrittore. Cheever rievoca l'evento in una lettera di quello stesso anno.

non avrei mai fatto molta strada senza di te e quella che ho fatto sarebbe stata comunque insopportabile senza il tuo buonsenso e la tua magnanimità. La prima volta che ho saputo di TIME è stato quando un pittore ha chiamato da Pittsburgh dicendomi che stava per volare nell’est per farmi il ritratto. Ben e io abbiamo preso il primo treno per Stowe. A bordo c’era un editor di TIME e una ricercatrice. Mi hanno seguito su e giù per le montagne chiedendomi quanto fosse alta mia madre. Al rientro da Stowe, ho trovato ad attendermi un secondo editor, mentre il pittore lavorava al disegno di una mia vecchia camicia, stesa sulla spalliera di una sedia. Ora, a quanto pare, l’editor A -  che è il più alto in grado -  ha in in mente di fare un servizio serio e benevolo. L’editor B vuole farmi a pezzi. Editor A ha un pancreas malmesso e qualora le facoltà mentali o qualcuno dei suoi organi dovessero venirgli meno, editor B prenderebbe il suo posto nel giornale e subentrerebbe nell’articolo. Editor B mi ha fatto domande sconvenienti, sicché gli ho detto di andarsene da casa mia. Pioveva. Si è parecchio infradiciato andando dalla porta alla sua auto. Aveva un’aria vendicativa. Seguito a ripetermi che non possono farmi né bene né male e comunque è sempre meglio reagire così che nascondersi in bagno e restarci dentro, come fa Salinger.


La casa di Roma

Nel 1956 John Cheever e la sua famiglia si trasferirono a Roma dove rimasero all'incirca un anno. Vissero a Palazzo Doria, nobiliare edificio situato in via del Plebiscito. Si trova proprio accanto a Palazzo Grazioli, attuale dimora nella capitale di Silvio Berlusconi. Nella cartolina d'epoca si vede appunto Palazzo Doria. Nello stralcio che segue, la descrizione dell'appartamento fatta da John Cheever in una lettera all'amico Bill Maxwell, editor del New Yorker.

Via del Plebiscito 107
Roma
7 dicembre [1956]

Caro Bill,
(...) Credo che la sala sia grande quanto tutto il Century Club. Anche la nostra stanza da letto è grande e ha un bel soffitto, ma non molto altro. Alle spalle della sala c’è un lungo corridoio e un grande salotto con una scalinata e uno specchio. Le stanze dei bambini sono piccole e si arriva in cucina attraverso un intrico di cunicoli bui. Non abbiamo aiuto in casa, il che significa che io o Mary spazziamo la sala, apriamo la porta al lattaio, rifacciamo i letti e prepariamo da mangiare nella cucina male illuminata. Tuttavia ieri è venuta una cameriera e ora la si può vedere sollevare biblici nuvoloni di polvere in mezzo alla sala. L’italiano di Mary è splendido ... buono al punto che può nascondermi molte cose. Vado a studiare in un posto chiamato La Società Nazionale Dante Alighieri. L’insegnante è una donna tarchiata e dai capelli grigi, indossa un vestito con una grossa spilla di ametista e ha una gamba offesa. Neppure il tempo di arrivare a metà lezione e lei è già ricoperta di polvere di gesso dalla testa ai piedi. Per imporre il silenzio, fa psssst. Mary adora il palazzo e non ha le nausee. I miei sentimenti riguardo il luogo sono ancora contraddittori. Il posto scoraggia qualunque descrizione anche solo pacatamente spiritosa della sua vastità e dei suoi fastidi. Chi viene resta sempre impressionato - il che mi dà gusto - ma in generale non ci do peso.


La casa di Ossining

In questa lettera John Cheever parla per la prima volta la casa di Ossining, nella contea di Westchester, in cui visse a partire dall'inizio degli anni '60 fino al giorno della sua morte. La stessa abitazione è possibile vederlaa lato descritta sul sito dell'agente immobiliare che di recente si è occupato della sua vendita.

Scarborough
16 settembre [1960]

Caro Malcolm,
sarei ovviamente molto felice di farti da sponsor per una Guggenheim. Direi onorato, se non sembrasse una parola troppo forte da usare con un vecchio amico. Le grande novità, l’unica nostra grande novità è che stiamo comprando una casa ed è una strana sensazione. Mary ha guardato case per cinque anni. Sembra ossessionata e decisa. Ogni sera si informa su quel che succede nel mercato immobiliare. Almeno tre volte a settimana schiaffa il piccolo nell’auto e fa indagini su un maniero o una villetta i cui proprietari versano in cattive acque. Tre settimane fa ha trovato una casa di pietra in una valle dietro Ossining; sostiene di averla già vista in sogno. È una bella casa, ha un ruscello e grandi alberi. Sono andato in banca per un mutuo ma i banchieri erano imbronciati, sospettosi, sbarbati, irriguardosi e maleducati.


Il nuotatore

In questo stralcio da una lettera del 1965 Cheever racconta la lavorazione del film tratto da uno dei suoi racconti più celebri, Il nuotatore. Nel cameo video (doppiato in spagnolo) si vede Burt Lancaster salutare John Cheever e sua moglie:.

Scarborough
16 settembre [1960]

Cara Tanya,
stanno girando Il Nuotatore a Westport - una cittadina di queste parti - e credo stiano facendo un un lavoro splendido. Si servono di tredici piscine e Burt Lancaster fa Ned. ha cinquantadue anni, è agile e per qualche ragione sfigurato da incisioni chirurgiche, ha un’aria al contempo giovane e anziana, autoritaria e lacri-
mosa. Ho portato Art Spear a vedere la produzione; beve gin in quantità e sbaciucchia le attrici. Eleanor Perry, che ha scritto la sceneggiatura, ha aggiunto un paio di scene ma ha seguito per filo e per segno e il senso del racconto. Non ci sono flashback né altre spiegazioni per il suo misterioso viaggio, che termina in una casa vuota sotto un temporale. Il film sarà finito per settembre e forse potrai vederlo in ambasciata. Ci sarà anche una scena con me e Mary che passeggiamo.

Immagini e video
 time
Cartolina -Roma   doria
Film: un estratto da "Il nuotatore"

  


Sito dell'agenzia immobiliare che ha messo in vendita la casa di Cheever   agenzia