Carmina

Il libro delle poesie. Testo originale a fronte. NUOVA TRADUZIONE IN VERSI

di Gaio Valerio Catullo

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“Tra i classici della latinità Catullo è quello che suscita più simpatia tra gli studenti. Batte lo stesso Virgilio, perché, per quel poco che se ne legge, non è troppo difficile, e parla – almeno pare – di sé, raccontando situazioni non astruse, sentimenti e rabbie condivisibili, che tutti, anche a sedici anni, abbiamo sperimentato in qualche misura. Quando invita se stesso a farsi forza, a non ricadere nella sciocca illusione, suona familiare come Leopardi. Ed è tanto breve ed espressivo, come nel distico di odi et amo, da lasciare tracce anche nella memoria del più svogliato dei liceali. Finalmente – pare –, un poeta ‘normale’, che se la sua donna va a letto con un altro gli sale il sangue alla testa e, se gli muore il fratello, piange; e a Giulio Cesare dà del finocchio… Appunto. A frugare tra i versi di Catullo, spunta pure il latino che nessuna grammatica ti insegna, la lingua del sesso, le parolacce; i doppi sensi. Quel passero, per esempio…”  Dall’Introduzione di Nicola Gardini

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Gaio Valerio Catullo

Gaio Valerio Catullo sarebbe nato nell’87 a.C. e morto a trent’anni nel 57, ma le date che scandiscono la sua vita restano molto incerte. Quel che è certo è che …

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Essere Catullo

Essere Catullo

Dall'Introduzione di Nicola Gardini a Carmina di Catullo: "Ho deciso di tradurre Catullo perché pensavo che la sua poesia ci potesse aiutare. L’ho deciso non molto tempo fa. La crisi economica si stava accampando nelle nostre vite e nei nostri pensieri, con ubiqua perizia, perfida, invidiosa di qualunque sogno, e nei discorsi della gente cominciavo a notare il ricorrere di demoralizzanti considerazioni, un tono di pericolosa, vittimistica senescenza. Una crisi ancor più grave di quella raccontata dai giornali..."