Il riformismo alla prova

Il primo governo Moro nei documenti e nelle parole dei protagonisti (ottobre 1963-agosto 1964)

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Quando, nel novembre 1963, nacque il primo governo di “centrosinistra organico” presieduto da Aldo Moro, il primo esecutivo a partecipazione socialista dal maggio 1947, pochi ebbero consapevolezza della drammaticità del contesto e del rischio che il “tintinnio delle sciabole” avrebbe potuto porre fine a questa esperienza. Il governo di Aldo Moro e di Pietro Nenni opera in otto convulsi mesi – dal novembre 1963 al giugno 1964 – tra ambiziosi progetti riformisti e insidiose resistenze sotterranee, nella prima recessione economico-finanziaria del dopoguerra. Stati Uniti e Vaticano sostengono l’alleanza della Democrazia cristiana con i socialisti, i socialdemocratici e i repubblicani, ritenuta – nel quadro della guerra fredda – lo strumento migliore per isolare il Partito comunista e la cgil, che riservano al governo un’opposizione intransigente. Il presidente della Repubblica Antonio Segni, ostile sin dall’inizio a quell’esperimento di governo, persegue un proprio disegno neocentrista – incoraggiato dalla Confindustria, dal governatore della Banca d’Italia Guido Carli e da notabili della destra democristiana – che si avvale del Piano Solo del generale de Lorenzo. Il governo di centrosinistra, dilaniato da lotte intestine, precipita verso il collasso e cade sul finanziamento della scuola privata, sostenuto in parlamento dalla sola Democrazia cristiana. Pilotata dal presidente Segni, si apre una drammatica “crisi al buio”. A mezzo secolo di distanza è finalmente possibile ricostruire la storia di questo esecutivo e dei rischi corsi dalla democrazia italiana. Il volume – corredato da un saggio introduttivo di Mimmo Franzinelli e Alessandro Giacone – propone in ordine cronologico uno straordinario corpus di documenti, in gran parte inediti, conservati in archivi pubblici e privati, italiani e stranieri. La prima esperienza del centrosinistra organico annuncia temi tuttora al centro del dibattito politico: la difficoltà di governare in un contesto di rallentamento economico, le resistenze ai tentativi di riforma, le polemiche sul governo del presidente e sul ruolo della tecnocrazia, fino ai timori di uno scavalcamento della democrazia.
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