Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
Saint-Auch: una sfilza di case rosa pesca e di floridi prati, giardinetti rocciosi, siepi di alloro o di tuia. Dalle finestre si odono a volte provenire grida, insulti, pianti. Un bambino che urla, un cane che guaisce. Ma nessuno se ne cura, in questa piccola città a venticinque chilometri da Tolosa.
Thomas, Mehdi, Alex, Max e Lena sono una banda di ragazzi. Vivono nello stesso quartiere e fanno tutto ciò che è dato fare ad adolescenti degli anni novanta. Comprano robaccia da quelli più grandi e la fumano distesi sui tetti delle pensiline degli autobus o su vecchi divani piazzati nelle antiche serre di Saint-Auch, dove si rifugiano ad ascoltare i Nirvana o a guardare film horror, giusto per sentire i loro cuori battere. A volte si cimentano in stupide sfide: nuotare in una cisterna d’acqua, fare telefonate anonime, tirare petardi in un terreno incolto. Qualcuno è umiliato a scuola, qualcun altro cerca l’amore, tutti mettono alla prova i loro desideri.
Quando passano davanti a l’impasse des Ormes, il loro sguardo è catturato da una casa in fondo al vicolo cieco, una casa che sembra acquattata in una penombra vischiosa e fredda, dietro i nodi inestricabili dei rovi e l’ombra proiettata dai muri. C’è chi avverte una sensazione di déjà-vu, come se conoscesse il posto o l’avesse sognato, c’è chi sente un brivido corrergli lungo la schiena.
La casa è marchiata con il sigillo del proibito a Saint-Auch, e i ragazzi l’hanno sempre tenuta alla periferia dei loro giochi e delle loro esplorazioni. Quando, però, uno di loro muore in circostanze orribili, in una notte da fiera demoniaca, come un ragno nero in attesa di una preda la casa li inghiotte in un incubo senza fine.
Con echi di Stephen King e Lovecraft, e di maestri del cinema come Wes Craven e David Cronenberg, La notte devastata è un impeccabile omaggio al genere horror in cui Jean-Baptiste Del Amo esplora i sogni e le disillusioni di un’epoca e di una generazione alle prese con la brutalità del mondo e le ingiurie del tempo.
“La notte devastata è un romanzo horror paragonabile a L’incubo di Hill House di Shirley Jackson. C’è tutto: suspense, soprannaturale, terrore, sangue. Un capolavoro del genere. Conferma la nostra convinzione di avere davanti un grande scrittore.”
Le Figaro
“Un grande libro da divorare tutto d’un fiato.
Parte da una sfida: scrivere un horror da cui emergano bellezza e malinconia. E vince la scommessa, perché il libro piacerà anche a chi di solito non è attratto dal genere… Finito di leggere La notte devastata, si prova sicuramente un po’ di sollievo nel lasciare il suo mondo inquietante, ma anche un po’ di tristezza nel chiudere un libro fantastico, forse uno dei migliori romanzi dell’anno.”
Vanity Fair
“Dalla parte delle tenebre… La notte devastata è un sapiente e riuscito mix di generi. Un omaggio (tra gli altri) a Stephen King, che conferma l’unicità di Jean-Baptiste Del Amo.”
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Traduzione dal francese di Maria Baiocchi