“Carofiglio si diverte a smontare e rimontare il lessico per restituirgli vitalità e profondità civica.” la Repubblica
Rosa Luxemburg diceva che chiamare le cose con il loro nome è un gesto rivoluzionario. In un’epoca come la nostra, in cui la democrazia vacilla e la sfera pubblica deve contenere i canali labirintici dei social, l’uso delle parole può produrre trasformazioni drastiche della realtà. Attraverso il linguaggio si esercita il potere della manipolazione e della mistificazione. Perciò le parole devono tornare a aderire alle cose. Manomissione, certo, significa danneggiamento. Ma nel diritto romano indicava la liberazione degli schiavi. Questo libro si misura con tale ambivalenza: indica le deformazioni del nostro linguaggio, ma anche la possibilità delle parole di ritrovare il loro significato autentico. È la condizione necessaria per un discorso pubblico che sia aperto e inclusivo. Apparso per la prima volta in un’epoca diversa, quella berlusconiana, che ha gettato però i semi di quella attuale, La nuova manomissione delle parole torna in una versione storicizzata e aggiornata e dà conto delle nuove torsioni della lingua prodotte dall’avanzata populista.
In un viaggio libero e rigoroso nella letteratura, nell’etica e nella politica, da Aristotele a Bob Marley, scopriamo gli strumenti per restituire alle parole il loro significato e la loro potenza originaria. Salvare le parole dalla loro manomissione, oggi, significa essere cittadini liberi.