“Come risvegliare un’umanità dormiente?”
Il mondo soffre, e parecchio ultimamente, per quanto lo neghi o lo nasconda con gli incantamenti della tecnologia e le distrazioni della televisione e dell’alcol. Nonostante la sua crescente ricchezza, soffre la fame. E grande è anche la sofferenza emotiva, come evidenziano i dati relativi alle malattie mentali, ai suicidi, alla violenza verso le persone. Non solo. Il mondo soffre anche spiritualmente: mentre intere culture vengono distrutte, evapora la bellezza naturale che aveva accompagnato la vita dei nostri antenati.
Alla base di questi problemi vi è la presenza di una “mente patriarcale”, la stessa che ha retto la nascita e lo sviluppo delle cosiddette “grandi civiltà”, ormai avviate nell’ultimo ciclo storico su una china drammaticamente pericolosa. La “mente patriarcale” agisce con una sorta di pretesa superiorità verso gli altri e le altre culture, ma in realtà poggia su una specie di automutilazione psicospirituale, indotta da diffuse relazioni di dominio/sottomissione e/o iperprotezione/dipendenza. Tutte dinamiche che vanno a interferire in modo decisivo con la capacità di stabilire legami adulti solidali e fraterni. Eccoci quindi di fronte a questa società, malata e fondata su disvalori quali la prepotenza, la forza, il dominio e l’aggressione.
Alla radice, il problema sta quindi nell’ego patriarcale. E lì che bisogna agire. Per sopravvivere a questa crisi generalizzata dobbiamo metterlo radicalmente in discussione.