“Pieni poteri” aveva urlato Salvini al Papeete, aprendo la strada al suo declino. Giorgia Meloni, invece, quei poteri se li sta prendendo davvero, passo dopo passo, dall’interno delle istituzioni.
Perché quella in corso è un’occupazione sistematica dello Stato, con la riforma costituzionale e l’alterazione degli equilibri democratici; le nomine nelle grandi aziende pubbliche tra fedeltà politica e incompetenza; la gestione opaca dei servizi segreti esplosa con lo scandalo Al-Masri; le scelte economiche piegate al consenso immediato; l’informazione sotto pressione come mai prima d’ora, tra giornalisti spiati da Paragon e una Rai ridotta a ufficio stampa del governo. E allora la domanda si fa urgente: se Meloni nel 2029 punterà davvero al Quirinale, per instaurare un presidenzialismo de facto, cosa resterà dei contrappesi della nostra Costituzione? Con la sua voce diretta e polemica, Renzi non si limita a denunciare: lancia un avvertimento chiaro. Solo un’opposizione capace di unirsi può fermare questa deriva. Perché il rischio non è il futuro: è già adesso. E Pieni poteri racconta come tutto stia accadendo sotto i nostri occhi.