James Graham Ballard è stato forse lo scrittore britannico più innovativo, per temi e suggestioni, del secondo dopoguerra. Rinnova il campo della fantascienza, anche dal punto di vista teorico, con la pubblicazione di un saggio nel 1962 in cui accende per la prima volta l’interesse verso lo spazio interiore, verso la dimensione psichica del tempo, che già a partire dai primi romanzi sarà poi al centro della sua narrativa. Negli anni sessanta scrive infatti la sua tetralogia sulle catastrofi, che lo imporrà come uno dei più importanti autori del genere a livello mondiale. è questo un periodo assai fertile per lo scrittore inglese. In particolare, nei 32 racconti che compongono questa raccolta molti dei temi che sfoceranno nei suoi libri maggiori vengono per la prima volta narrativamente esplorati. Come per esempio ne L’uomo luminoso, prima bozza di Foresta di cristallo. O nei due racconti che confluiranno in seguito nello scandaloso, e proibito negli Usa, La mostra delle atrocità. Ma sono da segnalare altre straordinarie perle, come Il gigante annegato – il cadavere di un gigante, forse una creatura degli abissi, una divinità, si arena su una spiaggia e ne seguiamo la progressiva decomposizione – o la meravigliosa riscrittura di Cuore di tenebra di Conrad in Un problema di rientro.
“Quest’isola è una condizione mentale”