Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Violeta nasce in una notte tempestosa del 1920, prima femmina dopo cinque maschi. Fin dal principio la sua vita è segnata da avvenimenti straordinari, con l’eco della Grande guerra ancora forte e il virus dell’influenza spagnola che sbarca sulle coste del Cile quasi nel momento esatto in cui lei viene al mondo. Grazie alla previdenza del padre, la famiglia esce indenne da questa crisi, ma solo per piombare in un’altra catastrofe, quella della Grande depressione, quando perde tutto ed è costretta a ritirarsi in una regione remota del paese, selvaggia e bellissima. Lì la ragazza arriva alla maggiore età, conosce il suo primo pretendente e affronta la prima delle molte avventure che costelleranno il suo cammino. Violeta rievoca i cento anni della sua vita, nelle pagine scritte al nipote Camilo, perché lui possa serbare la memoria di tutto ciò che è stata la sua lunghissima esistenza: la Seconda guerra mondiale e i devastanti tormenti amorosi, le lotte femministe e per il diritto di voto, i terribili lutti e le immense gioie. Attraverso gli occhi di una donna capace di sopportare un continuo susseguirsi di sconvolgimenti grazie a una passione indomabile, una determinazione inflessibile e un tenace senso dell’umorismo, Isabel Allende ci regala ancora una volta un ritratto profondamente epico ed emozionante.
“C’è un tempo per vivere e un tempo per morire. E tra i due, c’è il tempo per ricordare.”
Isabel Allende è nata a Lima, in Perù, nel 1942, ma è vissuta in Cile fino al 1973 lavorando come giornalista. Dopo il golpe di Pinochet si è stabilita in …