Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
C’è chi lo descrive come uno dei primi libri modernisti e c’è chi ne parla come della versione in prosa dell’Antologia di Spoon River. Tutti, però, concordano sul fatto che Winesburg, Ohio è un capolavoro. Siamo nel Midwest, in un’immaginaria cittadina dell’America preindustriale. È qui che Anderson, con la sua voce asciutta e poetica, inanella le vite degli abitanti e ci scava dentro per farne lo specchio della nostra incapacità di comunicare. I personaggi di questi racconti affrontano le piccole, grandi difficoltà di ogni giorno con la perseverante determinazione dei contadini, e sulla pagina fanno mostra della loro normalità e della loro inaspettata, geniale follia. Il risultato è una sorta di “bestiario” umano, un compendio raffinatissimo che scandaglia la solitudine dei nostri cuori e lo sforzo di trovare un senso alle nostre esistenze, tracciando un parallelo spietato tra il presente che viviamo e quello dell’America di inizio Novecento. Nelle pagine di questo libro, nell’odore dei campi e del fieno tagliato, nel profumo di pioggia e dei frutti da raccogliere, Anderson nasconde una magistrale lezione di scrittura e pone le radici per la grande letteratura americana a venire.