Richard Sennett presenta L'uomo flessibile

Richard Sennett presenta L'uomo flessibile

Un saggio che appassiona e si legge con il ritmo di un romanzo.
Richard Sennett è professore di Sociologia alla London School of Economics e alla New York University. Il suo libro muove interrogativi e costringe a una profonda riflessione i lavoratori di tutto il mondo. Riuscirà anche a unirli, almeno nella consapevolezza di quello che sta accadendo in nome del capitalismo flessibile?
Routine, flessibilità, mobilità, rischio, fallimento, etica del lavoro sono i temi affrontati in un'esauriente casistica. Emergono così le conseguenze corrosive che le traformazioni del lavoro hanno esercitato sulle personalità e gli stili di vita individuali.
Da tempo si è dato per acquisito che il lavoro contribuisca a formare l'identità della persona, che può dire a se stessa e agli altri chi è, attribuendosi una serie di etichette all'interno di un quadro di figure e posizioni riconosciute dalla società. Queste posizioni concorrono alla stabilità emotiva e infondono sicurezza, se introiettate attraverso un processo che prevede un investimento nel tempo. Il mutare sempre più rapido di quelle attività lavorative per definizione intese come temporanee, rompe queste logiche e impedisce la costruzione di progetti, ma soprattutto rende difficile "decidere quale dei nostri tratti merita di essere conservato all'interno di una società impaziente". Gli effetti di questi vorticosi mutamenti non si limitano ai singoli ma coinvolgono altre forme di vita organizzata, per esempio la famiglia, in virtù del variare delle modalità lavorative dei propri membri. Peggio ancora, il capitalismo flessibile toglie la dimensione vera della comunità: quella riassunta nella frase "chi ha bisogno di me?". Sempre più manca l'Altro, e ci si ritrova senza legami. La progressiva sparizione di ogni forma di destino condiviso corrode la personalità. "Ma," conclude Sennett, "un regime che non fornisce agli esseri umani ragioni profonde per interessarsi gli uni degli altri non può mantenere per molto tempo la propria legittimità".

Giovanni Porzio
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Cuore nero

Giovanni Porzio presenta Cuore nero

Racconti scritti nello stile del reportage di viaggio, ambientati in Africa, ognuno preceduto da una breve introduzione storica, politica e geografica che ne descrive il contesto e ne delinea il quadro di riferimento spazio-temporale.

Amos Oz
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Lo stesso mare

Amos Oz presenta Lo stesso mare

C'è una distanza delle anime che invece di sopire acuisce i sentimenti e li fa più forti e duraturi. L'intreccio di questo romanzo, che unisce poesia e prosa in uno stile inconfondibile, racchiude quattro personaggi e l'autore, anch'egli protagonista, ora artefice, ora spettatore. In video: il grande scrittore israeliano parla del suo libro e ne legge alcune pagine durante il Festivaletteratura di Mantova.

Asha Phillips
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I no che aiutano a crescere

Asha Phillips presenta I no che aiutano a crescere

"Un no non è necessariamente un rifiuto dell’altro o una prevaricazione, ma può invece dimostrare la fiducia nella sua forza e nelle sue capacità. È il necessario corollario del dire sì: entrambi sono importantissimi. Questo libro esamina cosa significa e perché è essenziale dire no nel contesto familiare."
Asha Phillips presenta un bestseller della saggistica Feltrinelli.