Marco D'Eramo: Gli spacciatori di quadricipiti

14 Gennaio 2003
In piedi, dopo la doccia, due marcantoni si asciugano i capelli sotto i fon, con solo un asciugamano alla vita, guardandosi allo specchio nello spogliatoio della palestra che frequento nel vano tentativo di mantenermi in forma. "Sai che i tuoi deltoidi posteriori sono proprio belli!" esclama uno. "Sì, è vero, io li lavoro proprio molto, li trovo molto meglio dei deltoidi anteriori". Poi osserva l'altro e conclude riflessivo: "Ma anche i tuoi non sono niente male". La palestra è il tempio sacro del narcisismo fisico: è negli spogliatoi che si ha la prova di quanto sbagliasse Sigmund Freud. Sono i maschi, e non le donne, ad avere "l'invidia del pene", ognuno a scrutare ansioso se l'altro ce l'ha più grosso del suo. Ma la palestra è anche il luogo che mostra le tragedie cui può condurre la vanità, l'ossessione del corpo. Non c'è fitness club in cui non circoli "merda", cioè anabolizzanti, steroidi, pro-ormoni, creatina, integratori. Sulla creatina si fece molto rumore quando scoppiò il doping nel ciclismo, ma negli Stati uniti la creatina è venduta liberamente, come le erbe e gli integratori vitaminici, e in Italia è in vendita sul web (viene pubblicizzata una creatina pura a soli 56 euro per sei flaconi di sciroppo al mirtillo, o all'uva, al lampone, alla fragola). Oggi vanno molto erbe come yohimbe e tribulus terrestris che aumentano il livello naturale di testosterone.
Di "merda" ne circola proprio tanta. Persone fino a un mese prima normali, le ritrovi con dei pettorali da far paura, vene scolpite lungo le braccia, colli taurini. Non si sa quanta gente "si fa" di questa roba: negli Stati uniti circola la stima di 6 milioni di americani dopati agli steroidi. Al liceo, il 6 % dei ragazzi e il 2,5% delle ragazze li hanno provati almeno una volta.
Gli steroidi anabolizzanti sono prescritti dai dottori quando il corpo produce troppo poco testosterone, in certe adolescenze ritardate o alcuni casi d'impotenza, oppure per ricostituire masse muscolari in pazienti debilitati dall'Aids o da altre malattie: nel corpo, vi sono cellule in formazione che possono divenire o cellule di grasso o cellule muscolari: lo steroide incanala la cellula verso questo secondo destino. In questo modo chi assume steroidi perde grassi e aumenta le masse muscolari. Naturalmente c'è un prezzo, visto che l'equilibrio ormonale viene alterato. Per tutti i sessi, aumenta il rischio di tumori al fegato, di alcune forme di epatite, di attacchi cardiaci (gli steroidi diminuiscono il colesterolo "buono", quello che protegge il cuore), favorisce la calvizie (anche tra le donne). Ai maschi causa spesso sterilità, rimpicciolimento dei testicoli, sviluppo del petto; alle donne accresce anormalmente il clitoride, aumenta la pelosità. E accresce l'aggressività psichica. Ma anche questi controeffetti sono elusivi perché 1) non si possono ovviamente fare test sugli umani e quindi sono ricavati da esperimenti su maiali e topi; 2) spesso chi va dal dottore per queste malattie non confessa di aver assorbito steroidi (vietati dalla legge), che comunque bene non fanno.
Inaugurato dai pesisti sovietici negli anni '50, l'uso non terapeutico degli anabolizzanti si è diffuso poi ai pesisti di tutto il mondo, poi agli altri sport, al ciclismo, al nuoto (ricordate le ondine della Germania orientale), infine ai dilettanti e ai culturisti. Nacque negli Usa nel 1939 il primo torneo ufficiale di culturismo, antenato dell'attuale titolo Mr. Olimpia. Ma è alla fine degli anni'70 e soprattutto all'inizio degli anni `80, col reaganismo, che una rivoluzione estetica ha scatenato l'epidemia di anabolizzanti. Allora cambiò infatti il canone di bellezza virile (e poi femminile). Gli ideali di muscolosità prereaganiani, i John Weissmuller (il Tarzan degli anni `30), gli Yul Brynner (Taras Bulba), i Kirk Douglas (Spartacus), i Charlton Heston (Ben Hur), sembrano tutti dei grissini smidollati di fronte alle gonfiatissime masse muscolari dei Sylvester Stallone (Rambo) e degli Arthur Schwarzenegger (Conan il Barbaro), con quella sproporzione un po' ridicola tra gambette e toraci maggiorati. Tra Tarzan e Rambo, tra Spartaco e Conan, corre una diversa concezione della bellezza e della forza fisica. La prima ricorda più quella dei nuotatori (e infatti Weissmuller era stato olimpionico di nuoto): anche oggi i nuotatori, lo sport che sviluppa i muscoli nel modo più completo, hanno una struttura muscolare liscia, non scolpita, sporgente come nella seconda, espressione della cultura del body building. I poster maschili sono diventati sempre più muscolari, anche a causa del diffondersi degli steroidi tra i sieropositivi di HIV. Infatti sono stati usati per controbilanciare l'eccessiva magrezza che una volta condannava i sieropositivi alla quarantena sociale. Tanto che i culturisti vengono a volte chiamati a New York i Chelsea Boys, perché Chelsea è un quartiere di Manhattan ad alta densità di omosessuali.
Fatto sta che il modello maschile è poi stato esportato presso le donne: sul grande schermo sono apparse le "Rambe" come Jennifer Lopez. E sui magazine per soli uomini i poster centrali mostrano desnude femminilità sempre più muscolose.
Il doping è perciò diventato una sottocultura con il suo linguaggio. Poiché gli steroidi possono essere assunti o per via orale, o per iniezione, o come oli e pomate da spalmare, una pratica corrente è quella di mischiare vari steroidi e prenderli insieme a creatina e altri integratori: questa pratica è chiamata stacking ("il mucchio", con un doppio senso, perché stack the cards vuol dire "barare"). Le dosi prese possono essere 10 o persino 100 volte superiori a quelle terapeutiche. Non è infrequente il caso di trentenni che assumano 4.000 milligrammi di testosterone la settimana (un trentenne produce naturalmente 35 milligrammi di testosterone la settimana),Chi "si fa", di solito non assume steroidi in continuazione, ma secondo cicli di 6 o 12 settimane, fa cioè cycling. All'interno di ogni ciclo, l'assunzione di steroidi segue una parabola (pyramid), all'inizio dosi basse di "mucchi", e poi le dosi aumentano piano piano (loading phases). Nella seconda metà del ciclo le dosi sono lentamente riportate a zero. Segue poi un secondo ciclo in cui non si prendono anabolizzanti. Il pyramiding permetterebbe al corpo di abituarsi alle alte dosi, mentre il ciclo di astinenza permetterebbe al sistema ormonale di recuperare.
C'è qualcosa di tragico in questo rapporto narcisistico col proprio corpo che spinge persino a rischiare malattie, morte, impotenza, pur di corrispondere a un'immagine di sé stilizzata. A volte il doping ha all'origine un episodio tragico, un abuso sessuale; in una serie di interviste con sollevatori di pesi, il 25% di quanti si dopavano riferiva ricordi di abusi fisici o sessuali subiti nell'infanzia, mentre in uno studio sulle sollevatrici di pesi, coloro che erano state violentate presentavano un tasso doppio di dopaggio rispetto alle altre che non erano state violentate. Ma più spesso è un'attenzione ossessiva al proprio corpo, un tendere compulsivo a una perfezione impossibile. Come prevedibile, negli Usa è stata coniata nel 1997 una specifica sindrome, chiamata "dismorfia muscolare" ("Muscle Dysmorphia: An Underrecognized Form of Body Dysmorphic Disorder", Psychosomatica, vol. 38. N. 6 (nov.dec. 1997), pp. 548-57). Le persone colpite da questa sindrome hanno un'immagine distorta del proprio corpo. Uomini muscolosi e aitanti si vedono smilzi e deboli, donne asciutte e sportive si vedono mosce e grasse. E non c'è niente di più straziante di questo precipitarsi verso la morte per raggiungere la perfezione del pettorale destro.
In Messico, alla frontiera con gli Usa, c'è una densità incredibile di farmacie che fanno affari non solo con i vecchietti americani che traversano il confine per comprare le stesse medicine a un quarto del prezzo, ma anche con i fanatici del body building che vengono ad approvvigionarsi di steroidi, il cui acquisto senza ricetta medica è illegale negli Usa (sono inseriti nella classe III, come i barbiturici, i precursori dell'Lsd, i tranquillanti veterinari, come chetamina, e gli antidolorifici narcotici come Vicodin). In una farmacia di Nuevo Laredo (Messico, al confine col Texas) ho visto un giovane americano comprare una scatolina dell'anabolizzante Sostenon per 126 dollari. Molti si fanno con prodotti veterinari, di stimolanti per cavalli. Così, a Tijuana ci sono farmacie veterinarie i cui scaffali sono però pieni di Anadrol (oxymetholone), Oxandrin (oxandrolone), Dianabol (metandrostenolone), Winstrol (stanazolol), tutti per via orale; e, per iniezione, di Deca-Durabolim (nandrolone decanoato), Durabolin (nandrolone fenpropionato), Depo-Testosterone (testosterone cipionato), Equipoise (boldenone undicilenato).D'altronde l'intero web è un supermercato di doping. Chi è curioso, apra il sito www.anabolicstore.com e vedrà quanti begli ormoni, quanta creatina, quanti integratori e riduttori di grasso si può far spedire a domicilio. Ma naturalmente c'è il rischio che la posta sia aperta alla dogana. Ma, sempre sul web, c'è il sito www.steroidlaw.com dell'avvocato (ed ex culturista) Rick Collins che spiega cosa fare se si è arrestati, quali sono i rischi maggiori (quando vendi "roba" a un amico che è diventato un informatore della polizia).
Mi telefona una conoscente con cui ho parlato della roba che circola nelle palestre e mi chiede cosa so degli anabolizzanti: "È pericoloso? Perché sai c'è la baby-sitter di mio figlio che fa corsa campestre da dilettante e li prende". Non so che rispondere, mi rifugio in un "avvertila che le può crescere la barba".

Marco d’Eramo

Marco d’Eramo, nato a Roma nel 1947, laureato in Fisica, ha poi studiato Sociologia con Pierre Bourdieu all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Giornalista, ha collaborato con “Paese Sera” …