Riccardo Staglianò: I trucchi dell´e-mail spazzatura

29 Aprile 2003
Il mistero delle "jjecp qztp" è finalmente risolto. Da mesi, ormai, nelle intestazioni dello spam (le e-mail pubblicitarie non richieste) oltre alla consueta "offerta da non perdere" apparivano varie sequenze di lettere incomprensibili.
Ma chi avesse pensato che, a chi spedisce per mestiere milioni di messaggi promozionali al giorno, fosse scappata la mano sulla tastiera era in torto marcio. L´aggiunta delle lettere senza senso era solo un sistema per confondere le idee ai software che tentano di riconoscere e purgare in automatico i messaggi molesti con le frasi più tipiche.
L´ennesimo trucco in quella guerra infinita tra spammer e aziende che, più o meno inutilmente, cercano di arginarlo.
Il fenomeno ha raggiunto una virulenza inaudita. Brightmail, uno dei principali produttori di software anti-spam per le aziende e gli internet provider, sostiene che il 45 per cento della posta elettronica che circola negli Stati Uniti è pubblicità non richiesta.
Pur mettendo in conto la tentazione di descrivere un panorama a tinte fosche per fare più affari, la comparazione con il dato del gennaio 2002 parla chiaro: era il 16 per cento. E America Online dice addirittura che della stessa fastidiosa natura sarebbe il 70 per cento (circa 2 miliardi al giorno) dei messaggi indirizzati ai suoi 35 milioni di abbonati, di cui una buona parte riesce a intercettare e distruggere prima che arrivino nella loro casella.
Se la quantità non bastasse a descrivere cosa sta succedendo, guardiamo la qualità. I cd-rom con decine di milioni di indirizzi di potenziali bersagli si vendono, in rete, a prezzi sempre più bassi e i costi minimi di una campagna promozionale via e-mail fanno sì che basta che una persona ogni 100 mila messaggi compri qualcuno dei prodotti pubblicizzati per giustificarla.
Per ogni passo avanti della tecnologia che, dopo averne passati in rassegna migliaia, è in grado di etichettare come spam i messaggi contenenti certe espressioni rivelatrici, gli spammer ne fanno due e affilano le loro armi. Così, per sfuggire alla censura automatizzata dei software, ribattezzano (si chiama "morphing"questa traslitterazione truffaldina) il popolare afrodisiaco "Her bal V1agra"e i soldi facili "F*A*S*T C*A*S*H".
Il destinatario umano capisce perfettamente di cosa si parla, lo stolido software invece mangia la foglia. Anche se, come era già successo per la lista dei brani protetti da copyright da rimuovere da Napster, di fronte al "ribattezzamento" di molti file, i software censori si erano aggiornati per tener conto anche di numerose varianti fonetiche.
Allo stesso scopo, invece di scrivere certe parole incriminate, sempre più spesso gli spemmer le includono nelle immagini che poi si visualizzano solo una volta scaricati i messaggi, quando è troppo tardi per intercettarli.

Riccardo Staglianò

Riccardo Staglianò (Viareggio, 1968) è redattore della versione elettronica de "la Repubblica". Ha scritto a lungo di nuove tecnologie per il "Corriere della Sera" ed è il cofondatore della rivista …