Giuseppe Montesano: Lo show dei teppisti Art-Ne-Part. Un racconto

21 Luglio 2003
"Ma stai scherzando? Non è possibile! I gemelli? Ma stai parlando proprio di Rocco e Rocca?". Ingoio aria come un pesce tirato in secco e scuoto con forza la testa. "Rocco e Rocca Triglioni hanno trovato un lavoro? E chi se li è presi? La camorra a fare i killer?". I gemelli Triglioni! A venticinque anni fanno ancora il secondo ragioneria, sono stati cacciati da tutti i parificati della città e adesso esplorano la provincia, il padre avvocato per causa loro è già al terzo infarto, la mamma li abbuffa di pasta al forno perché è l’unica cosa che mangiano e sostiene che se le "creature sue" sono così è tutta colpa dei professori, ogni tre mesi pretendono un aumento della paghetta settimanale di cinquecento euro a testa e si picchiano a sangue tutte le sere per decidere a chi tocca guidare il ferrarino: e i gemelli avrebbero trovato un lavoro? "E che fanno, Robe’, i gemelli Triglioni: spaccio, prostituzione di minori, tratta delle bianche?". Ma siamo ormai arrivati a Mergellina, ci inerpichiamo in alto su una specie di gradinata di legno ad anfiteatro e Roberto indica lo spettacolo di sotto col dito. "Che fanno? Fanno gli attori, caro mio…". Sul molo sta attraccando un aliscafo, e un gruppo di ragazzotti in scarpe da ginnastica e benda nera sull’occhio lancia rampini di abbordaggio, si avventa sulle scale di corda, schiaffeggia i turisti e poi si tuffa nel mare oleoso dopo aver ballato selvaggiamente sul tetto della nave. "Ma... Roberto... Ma questi sono...".

Sì, sono i piccoli teppisti degli aliscafi, conferma Roberto. Ma ho guardato proprio bene? "Robe’, ma ci sta la televisione! E perché nessuno fa niente per fermarli? E questa specie di impalcatura da concerto non sarà… No! Dimmi che sto sognando! Dimmi che ho bevuto troppo greco di tufo sui vermicelli a vongole! Dimmi che quei due gorilla con il costume tipo bandiera dei pirati col teschio non sono i Triglioni...". E invece sono proprio loro, e quando Roberto mi dice quanto guadagnano per fare i teppisti folcloristici, mi viene quasi il mal di mare. Allora non so niente? Ma dove vivo? Roberto mi batte sulla spalla e ride. "Non è un’idea geniale? É lo spirito della città che si sposa a un nuovo fiuto imprenditoriale! Non sapevano come fermare i teppistelli di Mergellina? E allora si sono detti: organizziamoli...".
Intanto l’impalcatura si sta riempiendo: turisti stranieri che scattano felici le loro foto ricordo, famiglie con i sacchetti di patatine e le lattine di coca cola, tifosi che riconoscono i loro beniamini e li incitano al saccheggio. "Che vuoi di più? Ora si sta trattando anche con i disoccupati storici, non lo sapevi?". Ma certo! Anche loro possono diventare un’attrazione, continua implacabile Roberto, non sono d’accordo? In fondo gli stranieri che se ne fanno di una città ordinata, funzionale, civile? Per la normalità hanno le loro, di città. "Ma qui ci vengono per il brivido del pericolo e per sentirsi superiori, sono felici di questa baraonda perpetua, sbavano per il week end Casino Totale! E non fare con la testa così...".
Ora si sono accesi i grandi riflettori da stadio, le gradinate brulicano di folla entusiasta, l’aria è densa del fumo dei panzarotti e delle salsicce arrostite. "Ah, e ti ho detto che i gemelli sono diventati delle star internazionali? Le loro perfomances andranno alla Biennale, certo, hanno lanciato la Teppist-Art-Ne-Part e i critici sono in estasi! Sì, hai sentito benissimo, ora li nominano pure cavalieri del lavoro! E perché no? Se i tedeschi e i giapponesi sono tornati in massa è merito di questi ragazzi pieni di risorse, non certo degli schizzinosi come te! E tirati un poco su, allegria, allegria! Ci sta riprendendo la televisione, aggiustati la cravatta, sorridi! Non vorrai mica che i tuoi figli ti vedano al telegiornale con quella faccia da funerale...".

Giuseppe Montesano

Giuseppe Montesano è nato a Napoli. Ha pubblicato due romanzi: A capofitto e Nel corpo di Napoli (Premio Napoli, Superpremio Vittorini, Premio La Torre, Premio Scommesse sul Futuro, finalista Premio …