Riccardo Staglianò: E l'America libertaria "scheda" i politici

04 Agosto 2003
E' l'aggiornamento tecnologico di un'idea vecchia come la democrazia. E la rappresaglia informatica a un'idea nuova come il Terrorism Information Awareness (Tia).
Così come l'amministrazione Bush vuole schedare tutti i cittadini del mondo per intercettare ogni comportamento anche lontanamente sospetto, il Governement Information Awareness (Gia) vuole creare un'enorme banca dati online che raccolga più informazioni possibili sui politici americani, affinché gli elettori possano controllare il loro operato. E così il 4 luglio, uno studente e un professore del Media Lab al Massachusetts Institute of Technology, hanno festeggiato Independence Day a loro modo, inaugurando il sito che dovrebbe consentire ai cittadini americani - o a chiunque sia interessato - di ricostruire, mettendo insieme le tessere più disparate, il mosaico delle biografie professionali e personali di chi li rappresenta.
Una messe di informazioni setacciate e assemblate da software specializzati che passano in rassegna innumerevoli fonti pubbliche. A partire da quelle ufficiali della Casa Bianca e di numerose altre agenzie federali, per arrivare a quelle di siti di controinformazione.
Ma questo di realizzare una sorta di "Google sul governo", come qualcuno l'ha definito, è solo il primo passo. La fase successiva prevede di chiedere agli stessi utenti di arricchire i dossier con ogni informazione in loro possesso, un tentativo di contro-intelligence dal basso.
I contributi potranno essere messi in rete anche in maniera anonima e il sistema informatico li spedirà in automatico alle persone cui si riferiscono, che avranno l'opportunità di confermarne o no l'autenticità. Proprio come avviene per i documenti dell'Fbi, tuttavia, anche nel caso di smentita i dossier non saranno distrutti ma solo contrassegnati tenendo conto dell'obiezione.
Una caratteristica, questa di poter scrivere ciò che si vuole, che preoccupa Barry Steinhardt, dell'American Civil Liberties Union: "Pensiamo che dovrebbero esserci delle restrizioni - ha detto al Boston Globe il responsabile della divisione tecnologica dell'associazione di tutela dei diritti civili - sulla pubblicazione di informazioni personali, sia che riguardino funzionari pubblici o no".
Un timore che i due ideatori pensano di neutralizzare seguendo la stessa, democratica filosofia che ispira dalle fondamenta la loro costruzione: gli utenti daranno dei voti alle notizie, determinandone l'attendibilità. E quelle con basso gradimento, alla fine, saranno messe fuori corso come banconote fasulle.
Oltre a raccogliere in un unico luogo elettronico una grande quantità di informazioni, il Gia sfrutterà al meglio le potenzialità delle banche dati di "incrociarle" tra loro. Digitando un nome nel motore di ricerca interno verranno fuori tutti i contesti in cui quella persona figura e sarà facile, ad esempio, scoprire quali aziende hanno contribuito - e quanto - al finanziamento della sua campagna elettorale e come il candidato, una volta eletto, ha tentato di sdebitarsi. Oppure segnalando amicizie imbarazzanti, o incongruenze tra promesse e prassi.
I due informatici hanno anche previsto un sistema di monitoraggio costante di C-Span, il canale che riprende tutte le sedute del Congresso. I video verranno indicizzati e le trascrizioni, ottenute mediante programmi appositi, verranno archiviate a futura memoria. E si potranno anche configurare delle notifiche personalizzate, proprio come succede su Amazon quando si vuole essere avvisati quando escono nuovi libri di un certo autore: ogni nuova notizia riguardo al politico o al tema che si è deciso di seguire sarà segnalata subito per posta elettronica.
"La storia dimostra che quando l'informazione è concentrata nelle mani di un'élite - ha dichiarato a Wired News il capoprogetto, professor Christopher Csikszentmilhaly - , la democrazia ne soffre. Questo progetto porta lo spirito americano di auto-governo nell'era della tecnologia dell'informazione in rete".
Una parafrasi di quanto aveva prescritto, ormai due secoli fa, James Madison, quarto presidente degli Stati Uniti nonché principale artefice della loro Costituzione: "Un governo del popolo in cui il popolo non abbia a disposizione le informazioni, o almeno i mezzi per acquisirle, non è che un prologo di una farsa o di una tragedia, o forse di entrambi".
Rischio reale non solo in America che, per via telematica, il grande database del Mit vuole aiutare a scongiurare.

Riccardo Staglianò

Riccardo Staglianò (Viareggio, 1968) è redattore della versione elettronica de "la Repubblica". Ha scritto a lungo di nuove tecnologie per il "Corriere della Sera" ed è il cofondatore della rivista …