Giuseppe Montesano: Piccoli top model a scuola. Un racconto

08 Settembre 2003
I genitori del condominio sembrano impazziti. Ogni giorno tornano dai negozi con chili di matite fluorescenti col topo vivo che nuota, di gomme per cancellare paillettate in confezioni da cinquanta pezzi, di computerini vocali per i bambini di prima elementare, di zainetti in tartaruga firmati, di quaderni foderati in seta, di diari con il lettore cd incorporato e di casse di bibite con anfetamine per stimolare l'intelligenza. Stamattina Enzo Serio mi ha fermato per le scale e ha dichiarato piangendo che non era un buon padre, e che quelli come lui non tengono il diritto di avere figli. "Dotto', quella Tiziana non mangia da due giorni! E lo sapete perché? Dice che se va a scuola e non c'ha lo zainetto firmato le sputano di nuovo addosso, come l'anno scorso! No, non vuole mangiare niente, dice che tanto che ci vive a fare senza roba firmata? Meglio morire...".
La moglie ha proposto un prestito sullo stipendio, ma come si fa? Lui già ce ne ha uno per pagare le tasse universitarie al figlio, gli interessi sono esagerati, e se chiedono un altro prestito che si mangiano, gli zaini griffati in brodo? Ma Enzo Serio se ne è appena andato, che scoppia una lite al piano di sotto. "Tengo il diritto di fare quello che mi pare e piace, mettitelo in testa? Marella vuole lo zaino di visone selvaggio? E io ce lo compro, e ci compro pure il portapenne di pelle di panda in estinzione! Ah, tu mi denunci a quelli del vuvvueffe? E denuncia! Io c'ho le conoscenze, bella, e a me tu e 'stu vuvvueffe mi fate un baffo...".

Sei ripugnante, ecco cosa sei! E ai poveri bambini africani non ci pensi? No, tu non tieni coscienza...". "Mo' non te ne uscire con la coscienza! E perché, chi ci è andato ieri sera da mia figlia a farle vedere la calcolatrice parlante e l'ha fatta piangere, eh? Quel maiale di tuo figlio Filippo, o nu bambino africano?".
Dall'appartamento a fianco è uscito come una furia Ciro Ossa, con le mani al cielo. "Ma tu si' pazza, Carme'! Ma come? Tu accendi un'ipoteca sulla casa con un mutuo di venti anni da scontare?". Ciro Ossa si prende a schiaffi, scalcia contro la ringhiera, urla. "E io metto l'ipoteca perché Fabrizio deve andare col fuoristrada al quinto liceo se no poi si sente inferiore? Io cammino con la Uno di cento anni che ci piove dentro, e Fabrizio adda tené 'o fuoristrada e 'o zaino 'e Kalvin Klein? Ma io vi sparo a tutti e due...". Intanto è arrivato anche l'avvocato Formaggio, e sostiene che chi non si può permettere di dare una educazione come si deve ai figli, è meglio che li manda a zappare la terra. "Mica possono studiare tutti quanti! E i lavori sporchi poi chi li fa? Ci vuole chi spala le fogne e coglie i pomodori, così ci togliamo pure i neri dalle scatole...". "Veramente la Costituzione dice che l'istruzione è un diritto fondamentale di tutti i citt...". "Eh, la Costituzione! Quella dice nu sacco 'e fesserie, è vecchia, non è al passo coi tempi, è roba superata...". La signora Principe, che gestisce una scuola privata, annuisce entusiasta. "É giusto, avvoca', dite bene! Se uno non tiene i soldi mica si compra la casa al mare! E allora perché chi non tiene i soldi deve avere la scuola gratuita? Sì, ma per fortuna adesso questa demagogia del diritto allo studio è finita, sono venuti i tempi nuovi! Chi è capace, va avanti, e chi no, si frega...". Ma una voce da sopra le scale la interrompe, ironica. "Capace? E a fare che? A non pagare gli stipendi e i contributi, a vendersi i diplomi, a pigliarsi i soldi di tutti dallo Stato e a fare gli evasori fiscali? E brava la signora Principe, che non sa nemmeno che scuola si scrive con la c e fa la preside...".
Si levano voci da tutte le parti, la signora Principe comincia a strillare come un'oca che lei parla col ministro e a quel morto di fame del professor Marziano gli toglie il pane di bocca, la figlia della signora Mollo approfitta del chiasso per schiacciare sotto le scarpe col tacco a spillo la calcolatrice parlante di Filippo, un bambino cerca di bucare la postina in pelle di armadillo dell'amica di banco, tutti gridano agli altri che sono pezzenti e invidiosi, e io faccio appena in tempo a infilarmi in un varco e finalmente sono fuori, alla luce.

Giuseppe Montesano

Giuseppe Montesano è nato a Napoli. Ha pubblicato due romanzi: A capofitto e Nel corpo di Napoli (Premio Napoli, Superpremio Vittorini, Premio La Torre, Premio Scommesse sul Futuro, finalista Premio …