Giuseppe Montesano: Piccoli top model a scuola. Un racconto
La moglie ha proposto un prestito sullo stipendio, ma come si fa? Lui già ce ne ha uno per pagare le tasse universitarie al figlio, gli interessi sono esagerati, e se chiedono un altro prestito che si mangiano, gli zaini griffati in brodo? Ma Enzo Serio se ne è appena andato, che scoppia una lite al piano di sotto. "Tengo il diritto di fare quello che mi pare e piace, mettitelo in testa? Marella vuole lo zaino di visone selvaggio? E io ce lo compro, e ci compro pure il portapenne di pelle di panda in estinzione! Ah, tu mi denunci a quelli del vuvvueffe? E denuncia! Io c'ho le conoscenze, bella, e a me tu e 'stu vuvvueffe mi fate un baffo...".
Sei ripugnante, ecco cosa sei! E ai poveri bambini africani non ci pensi? No,
tu non tieni coscienza...". "Mo' non te ne uscire con la coscienza! E
perché, chi ci è andato ieri sera da mia figlia a farle vedere la calcolatrice
parlante e l'ha fatta piangere, eh? Quel maiale di tuo figlio Filippo, o nu
bambino africano?".
Dall'appartamento a fianco è uscito come una furia Ciro Ossa, con le mani al
cielo. "Ma tu si' pazza, Carme'! Ma come? Tu accendi un'ipoteca sulla casa
con un mutuo di venti anni da scontare?". Ciro Ossa si prende a schiaffi,
scalcia contro la ringhiera, urla. "E io metto l'ipoteca perché Fabrizio
deve andare col fuoristrada al quinto liceo se no poi si sente inferiore? Io
cammino con la Uno di cento anni che ci piove dentro, e Fabrizio adda tené 'o
fuoristrada e 'o zaino 'e Kalvin Klein? Ma io vi sparo a tutti e due...".
Intanto è arrivato anche l'avvocato Formaggio, e sostiene che chi non si può
permettere di dare una educazione come si deve ai figli, è meglio che li manda
a zappare la terra. "Mica possono studiare tutti quanti! E i lavori sporchi
poi chi li fa? Ci vuole chi spala le fogne e coglie i pomodori, così ci
togliamo pure i neri dalle scatole...". "Veramente la Costituzione
dice che l'istruzione è un diritto fondamentale di tutti i citt...".
"Eh, la Costituzione! Quella dice nu sacco 'e fesserie, è vecchia, non è
al passo coi tempi, è roba superata...". La signora Principe, che gestisce
una scuola privata, annuisce entusiasta. "É giusto, avvoca', dite bene! Se
uno non tiene i soldi mica si compra la casa al mare! E allora perché chi non
tiene i soldi deve avere la scuola gratuita? Sì, ma per fortuna adesso questa
demagogia del diritto allo studio è finita, sono venuti i tempi nuovi! Chi è
capace, va avanti, e chi no, si frega...". Ma una voce da sopra le scale la
interrompe, ironica. "Capace? E a fare che? A non pagare gli stipendi e i
contributi, a vendersi i diplomi, a pigliarsi i soldi di tutti dallo Stato e a
fare gli evasori fiscali? E brava la signora Principe, che non sa nemmeno che
scuola si scrive con la c e fa la preside...".
Si levano voci da tutte le parti, la signora Principe comincia a strillare come
un'oca che lei parla col ministro e a quel morto di fame del professor Marziano
gli toglie il pane di bocca, la figlia della signora Mollo approfitta del
chiasso per schiacciare sotto le scarpe col tacco a spillo la calcolatrice
parlante di Filippo, un bambino cerca di bucare la postina in pelle di armadillo
dell'amica di banco, tutti gridano agli altri che sono pezzenti e invidiosi, e
io faccio appena in tempo a infilarmi in un varco e finalmente sono fuori, alla
luce.
Giuseppe Montesano
Giuseppe Montesano è nato a Napoli. Ha pubblicato due romanzi: A capofitto e Nel corpo di Napoli (Premio Napoli, Superpremio Vittorini, Premio La Torre, Premio Scommesse sul Futuro, finalista Premio …