Giuseppe Montesano: Domani divorzio, anzi no

31 Ottobre 2003
È da un'ora che l'avvocato Enzo Facciobbene e il concessionario di automobili Sergio Tipelo vanno in giro gridando che l'immoralità è stata sconfitta. Bussano ai campanelli dei divorziati e delle separate e quando quelli escono fanno "tiè!" con le corna, urlano "il matrimonio è sacro!" e dicono che i degenerati se lo devono mettere in testa: la festa è finita! Ma Anna Rima si ribella: "Tanto io divorzio lo stesso, anche se ci metto dieci anni!". "Lei è immorale! Non pensa ai bambini?". Allora la Rima gli fa vedere lo zigomo spaccato, e cerca di spiegare che il marito la picchia da anni. "Ma lo fa per amore!" grida Tipelo, e Facciobbene lo spalleggia: "Se lo fa per amore deve essere perdonato! E poi che sarà mai uno zigomo un poco ammaccato? Una moglie che non è capace di sacrificarsi per la famiglia, non vale niente!".
La Rima è rimasta senza parole, ma dalla porta accanto è uscita la signora Rollo. "E bravi! La famiglia, eh? E allora chiedete a mio marito la sera dove va a spendere i soldi della famiglia...". Ma Tipelo e Facciobbene vanno in escandescenze, non riescono a capire! Ma come? Allora un sant'uomo come don Ciro Rollo, che ha sempre lavorato, non si può divertire un poco? "Avvoca’, e si deve divertire proprio con le...?". Facciobbene si scandalizza: una signora non usa questo linguaggio! Dove andremo a finire di questo passo? Ecco, ecco i frutti putridi delle idee moderne e della troppa libertà!
Ma ormai la pacchia è finita! Sì, oggi una piccola vittoria, ma domani l'abolizione del divorzio, dell'aborto, della fecondazione in provetta, dei figli che escono la sera, dei neri, dei poveri, di tutto! "Si stava meglio quando si stava peggio, cara signora! Ma i bei tempi torneranno...". "Signo’, l'avvocato tiene ragione: qua ci vuole ordine, moralità, serietà! É chiaro?".
Per tutta risposta Elena Rollo gli sbatte la porta in faccia, ma i due non si arrendono. "Pregheremo per la sua anima corrotta anche se lei non vuole...". "Che vi credete, signora Rollo, l'ho vista a vostra figlia Lina come va vestita! É una vergogna...". Mentre scendono le scale li sento ancora gridare con il portiere perché ha permesso alla figlia di lasciare il fidanzato. "Avvoca’, ma sono ragazzi di sedici anni! Lo sapete, com'è...". "Io non so niente! So solo che si comincia così e si sfascia la società...". "Avvoca’, mia figlia è libera, e la responsabilità di quello che fa è mia, va bene?". "Non va bene niente! Oggi è il fidanzatino e domani sarà il marito! E poi vorranno la società aperta, i matrimoni misti, i diritti per le ucraine, l'uguaglianza delle opportunità, l'abolizione degli ordini, la pensione per tutti, la libertà di pensiero e caso mai pure il sindacato: e niente più?".
Poi, finalmente, si sente sbattere il portoncino: se ne sono andati! Sto rientrando in casa, quando mi accorgo che la pensionata della porta a fianco è uscita anche lei sul pianerottolo. "Li avete sentiti, dotto’?". "Purtroppo...". "É mai possibile?". "Be', loro ci credono...". Ma la signora Cecchi alle mie parole mi osserva stupita e scoppia a ridere. Dove vivo, si può sapere: forse sulla luna? Ci credono! E chi: quei due? "Quelli non credono nemmeno a Cristo in croce, dotto’! Sergio Tipelo mantiene da anni una famiglia parallela, e ogni volta che va dalla sua compagna e dalle tre bambine giura e spergiura che lui ama solo loro e odia la moglie, ma che quella non vuole divorziare. Ah, a proposito: si è pure sposato altre due volte, in Brasile e in Romania, ma Facciobbene con un imbroglio e un poco di soldi ha sistemato tutto. E lo sa che fa Enzo Facciobbene? Ogni settimana, con la scusa di andare a vedere la partita al Circolo della Sacra Famiglia Unita, prende la macchina buona e se ne va in un appartamentino chic a Posillipo, dove lo aspetta sempre una ragazza diversa".
"Dotto’, e mo’ perché mi guardate così? Voi siete uno scrittore, mica vi volete stupire per queste cose! Gli uomini sono ipocriti, questo è. Dotto’, alla gente gli piace assai parlare di legge e di onestà e di moralità, ma devono valere solo per gli altri! E mo’ perché fate scena muta? Che vi è successo? E non mi fate preoccupare: dite almeno una parola...".

Giuseppe Montesano

Giuseppe Montesano è nato a Napoli. Ha pubblicato due romanzi: A capofitto e Nel corpo di Napoli (Premio Napoli, Superpremio Vittorini, Premio La Torre, Premio Scommesse sul Futuro, finalista Premio …