Gianni Riotta: Sinistra contro sinistra. Le lezioni di San Francisco

19 Dicembre 2003
L'ultima volta che ci eravamo sentiti dalla California, Arnold Schwarzenegger aveva vinto le elezioni per la carica di governatore ed era un gran pianto ovunque in Europa sulla marea di destra che, inesorabilmente, va travolgendo gli Stati Uniti d' America. Ieri si votava invece per il sindaco di San Francisco, storica città a nord dello stato, e a contendersi la poltrona c' erano un candidato di sinistra moderata contro uno di sinistra radicale, Walter Veltroni contro Vittorio Agnoletto, per dirla in chiave italiana. Il partito democratico schierava Gavin Newsom, 36 anni, un progressista favorevole al matrimonio dei gay, ostile alla pena di morte, amico di ogni misura pro ambiente, lontanissimo dal militarismo, protettore delle minoranze, dai poeti degli ultimi caffè beat alle foche delle baie. Il suo rivale è Matt Gonzalez, 38 anni, che si vanta nei depliant pubblicitari di essere stato arrestato ben due volte in manifestazioni non autorizzate, che non considera i senzatetto una minaccia per i turisti, come Arnold, ma una comunità di «hobos», viandanti da tutelare e fare intervistare in programmi di storia orale dagli studenti universitari. Gonzalez, campione del Partito Verde, si sforza di insidiare il duopolio democratici-repubblicani che da oltre un secolo governa gli Usa. Il voto, nella tarda notte in Italia, prova come la divisione che polarizza gli Stati Uniti sia, ancor prima che politica, culturale. Considerate la contea di Orange, non lontano da Disneyland, in California, patria della rivoluzione conservatrice di Ronald Reagan e salvadanaio di Schwarzenegger. In reddito, composizione sociale ed etnica, anagrafe, assomiglia moltissimo a Marin County, una zona a nord, dove l' elettorato si appassiona invece a Newsom e Gonzalez. Nulla distingue le due contee, se non la cultura. Una conservatrice, l' altra progressista. Una che pensa al lavoro, l' altra all' ambiente. Una che va in chiesa, l' altra che prepara i fiori d' arancio per le nozze gay. Due Americhe lontane. E se la guerra civile divide fino all' osso la nazione, una altrettanto sanguinosa faida contrappone al proprio interno destra e sinistra. Per un cristiano fondamentalista del Sud i repubblicani moderati come Schwarzenegger sono una idiosincrasia. Per Gonzalez e i suoi seguaci, Newsom, sostenuto nella campagna dall' ex presidente Clinton e dal suo successore mancato Gore, è un repubblicano infiltrato. L' intransigenza del candidato verde Ralph Nader, disperse nel 2000 almeno il 4% dei voti e costò la Casa Bianca ai democratici. Se Gonzalez ha battuto ieri notte Newsom, per la prima volta i Verdi entrano nel Gotha politico, pronti a rivaleggiare con i cugini democratici come con i nemici repubblicani. S an Francisco mantiene la tradizione di città d' avanguardia. Qui i beat, qui la libreria del poeta Ferlinghetti, qui la rivolta del 1964 contro i baroni accademici, qui le libere università statali, qui il movimento pacifista, e infine qui Silicon Valley, con la pianura fino a San José che perde frutteti e acquista informatica. Castro, il quartiere gay della città, ha visto l' utopia della rivoluzione sessuale, la piaga dell' Aids, la nascita della lobby omosessuale. Oggi San Francisco soffre di un ristagno economico che non si bonifica, certi culti sono ormai trappole per turisti, da Alcatraz con le sue celle gelate, ai covi beatniks per europei malinconici, ai cioccolatai che occupano fabbriche chiuse lustri or sono. Rivitalizzarla toccherà a Newsom o Gonzalez. Se avranno vinto i democratici i verdi dovranno tornare a fare da ruota di scorta o limitarsi all' ostruzionismo. Se dalle urne è sbucato un sindaco verde, i guai 2004 aumentano per gli sfidanti di Bush. Per rincorrere i pifferai militanti, rischiano di perdere i voti decisivi degli elettori moderati, dal Sud al MidWest. Alla Casa Bianca l' astuto consigliere di George W. Bush, Karl Rove prende appunti e si appresta a lanciare la sua crociata culturale. Da San Francisco rossoverde a Washington bis.

Gianni Riotta

Gianni Riotta, nato a Palermo nel 1954, ha studiato all’Università di Palermo e alla Columbia University di New York. Ha lavorato come giornalista per varie testate da Roma e da …