Gianni Riotta: Windows, il codice segreto svelato in rete

17 Febbraio 2004
New York - Parti del codice sorgente del sistema operativo Windows della Microsoft sono state rivelate ieri, a sorpresa, su siti Internet come Kazaa e chat di dialogo come Irc. I lettori, a questo punto, si divideranno in due tribù, la prima che esclama: «Diamine, incredibile!»; la seconda che si interroga: «E cioè?». Bene, è come se la ricetta segreta della Coca Cola fosse stata pubblicata in prima pagina, ma con la differenza che il 95% dei computer del mondo funziona non grazie alla nera bibita ma al sistema Windows. È il Dna del pianeta, fa volare gli aerei, dialogare Internet, funzionare scuole, sanità, pensioni, eserciti e sta spostando questo articolo dall' America all' Italia. Quanta parte di Windows è stata rivelata? Secondo Thor Larholm, esperto di sicurezza dei computer, circa 660 megabytes, un' unità di misura che raccoglie all' incirca le informazioni contenute su un Cd-rom che avete a casa. La grandezza totale di Windows è assai maggiore, calcolata in 40 gigabytes. «Meno dell' 1,5% di Windows è stato reso pubblico» conferma Davide Viganò, dirigente di Microsoft Italia. La fuga di codici crea due problemi, uno di sicurezza, l' altro di copyright, la proprietà intellettuale. Se entrate in possesso del disegno di una serratura, vi sarà più facile costruirvi la chiave che la apre, ma al tempo stesso potrete riprodurla nella vostra officina. La differenza è che, in informatica, il disegno «è» la serratura, non servono né materiali, né attrezzi, per copiarla. Microsoft è preoccupata per la rottura del copyright, «una vicenda molto grave», mentre non ritiene «ci siano pericoli per la sicurezza dei clienti». A questo punto, cari lettori, computeristici o no, siete entrati nel futuro. La sicurezza dell' informatica è la Grande Muraglia della nostra vita, dove aziende, Stati e terroristi si contenderanno le chiavi della pace, della prosperità, della guerra e della distruzione. E la proprietà privata delle idee, condensate nella lunghissima stringa di caratteri che disegna i programmi e i sistemi operativi, distribuirà la ricchezza degli individui e delle comunità nel XXI secolo. Windows è proprietà di Microsoft e di Bill Gates, l' uomo più ricco della storia, condivisa da qualche tempo con alcuni Stati, tra cui India, Cina e Italia, centri di ricerca, università. Voi comprate e usate Windows senza sapere cosa c' è dentro. Altri sistemi, per esempio Linux popolarizzato dal pinguino simbolo, sono invece «aperti», il loro codice è condiviso e girano per Internet come Robin Hood, simbolo di un mondo dove le idee non sono commercio, ma cultura. Chi ha dunque rivelato la stringa di Windows, permettendoci di fare capolino nei suoi segreti? Secondo BetaNews (www.betanews.com) la spiata è partita dagli uffici di un partner di Microsoft, la Mainsoft. Si tratterebbe di 30.195 files presi da un computer a sistema Linux e datati 25 luglio 2000. Betanews nomina anche il dirigente dalla cui macchina sarebbero stati rimossi i files, il direttore della tecnologia Eyal Alaluf. Dal punto di vista della sicurezza i problemi non dovrebbero essere drammatici, «È come catturare un caccia russo del 1956, la tecnologia ha già fatto troppi passi in avanti» minimizza Howard Schmidt, ex capo della sicurezza di Microsoft. Molto più radicale la sfida sulla proprietà intellettuale. Non tutti sono convinti che la fuga sia ridotta, secondo Madeleine Acey di timesonline «un analista parla del 39% dei codici», cifra enorme che, se confermata, porterebbe a clamorose reazioni in Borsa. La Bbc (no, non Gilligan stavolta!) parla di «un 15% del programma reso pubblico» dieci volte oltre la versione ufficiale. All' origine della rivelazione o un «hacker», un pirata dei computer di quelli che vanno in giro con la maglietta «Cernobil 1986, Windows 2000» e odiano Bill Gates o un intellettuale che crede nel software libero, persuaso che sull' autostrada informatica non ci debbano essere pedaggi e che la creatività conti di più dei bilanci. I rischi per Microsoft sono due, che altri pirati studino la «mappa» di Windows e creino virus capaci di azzopparla (scarsa, se la parte di codice pubblicata è davvero ristretta) e che la diga di segretezza che tutela comunque una parte di Windows, i sistemi cifrati per esempio, ceda, permettendo ai partigiani delle «fonti aperte» di disegnare un sistema che dialoghi con Windows senza pagare un centesimo a Gates. Dopo le battaglie in America e in Europa per le accuse di monopolio, la Microsoft ha di recente ammesso due falle nel sistema di sicurezza e subìto l' attacco del virus MyDoom. Ora la rivelazione di parte del codice genetico di Windows apre la saga del complotto, che su Internet fiorisce come ai tempi di Lucrezia Borgia. Sul sito slashdot.org si accusa Gates stesso di aver reso pubbliche le informazioni, così che, quando i virus fermeranno Microsoft, lui accuserà i paladini del software libero di sabotaggio. Se siete arrivati fino in fondo, premio di consolazione: le prime pagine del futuro si occuperanno di queste battaglie ogni giorno.

Gianni Riotta

Gianni Riotta, nato a Palermo nel 1954, ha studiato all’Università di Palermo e alla Columbia University di New York. Ha lavorato come giornalista per varie testate da Roma e da …