Marco D'Eramo: Fanatismo in pantofole. Uomini di dio, cantate e colpite

28 Maggio 2004
Ovest-Pascagoula; est-Pensacola: è la scelta che mi offre l'imbocco dell'autostrada a Mobile (Alabama). Sono affascinanti le reiterate assonanze indiane che incontri ovunque negli Stati uniti, dal fiume Pellissippi alla città di Chattanooga in Tennessee, dalla città di Pontiac in Michigan al fiume Chattahooochee tra Alabama e Georgia: persino il lago Seneca nello stato di New York si riferisce non al filosofo stoico ma a un popolo indiano. La toponomastica è l'unico tributo che l'America moderna paga ai suoi occupanti originari che ha sterminato.

Epicentro della violenza.
Scelgo Pensacola perché negli anni '90 è stata l'epicentro della violenza anti-abortista, e perché vi si svolgerà il festival di musica cristiana "Grace". Proprio qui, in questa città costiera di 420.000 abitanti della Florida orientale, adagiata tra la penisola vera e propria e la Louisiana, avvenne il primo attentato contro una clinica dove si praticavano aborti: nel 1984 fu lanciata una bomba (che per fortuna non fece vittime) contro la clinica Ladies Center (che nel frattempo è diventata l'Healthcare Center).
Per tutti gli anni '80 andarono crescendo gli attentati contro le strutture, il personale e i medici che praticavano aborti, fomentati dai predicatori integralisti, secondo cui era legittimo uccidere per difendere la vita del feto. Gruppi come l'”Army of God” (l'esercito di dio) definivano questi omicidi come "u.d.r.", ultimate determined rescue, l'"ultimo risoluto soccorso": e tre di questi sette u.d.r. avvennero a Pensacola.
Nel marzo 1993 l'attivista Michael Griffith sparò e uccise il dottor David Gunn all'uscita della clinica Pensacola ‟Women's Medical Center”. Un anno dopo, il 27 luglio 1994 Paul Hill uccise il dottor John Britton e la sua scorta volontaria (ex tenente colonnello dell'aviazione) James Barret. Nel 1994 furono 27 gli attacchi contro le cliniche abortiste (incendi, bombe, percosse, pugnalate o assassini degli addetti). La repressione fu decisa, Paul Hill è stato condannato a morte; sempre la logica americana: occhio per occhio, morte per morte. Nel 2003 c'è stato un solo attacco, ma con il secondo regime Bush il pedaggio può tornare a salire.
Perciò i cantanti della Christian Music giocano in casa in questa città. Per il festival ‟Grace” sono state chiuse tre strade nel minuscolo quartiere storico di Pensacola downtown.
Gli organizzatori promettevano una presenza di 14.000 spettatori per ascoltare i 40 gruppi che si esibiscono nelle due giornate (venerdì e sabato) di ‟Grace”: la prevendita dei biglietti (20 dollari a giornata) "è stata grande", fanfaronavano sul ‟Pensacola News Journal”. Ci trovo invece poche centinaia di persone, per lo più famiglie. E la fila è più numerosa davanti ai baracchini di hot dog che intorno ai palchi su cui si esibivano le celebrità di questo nuovo segmento di mercato.

Scarsa affluenza.
Gli organizzatori attribuiscono la scarsa influenza alla pioggia che ha scrosciato per tutto il giorno sulla città, anche se a sera è tornato il sereno (però l'affluenza è altrettanto scarsa il giorno dopo, nonostante il tempo sia bello e cantino i gruppi più famosi: anche perché ‟Grace” deve competere con la molto più attraente ‟Sagra del Gambero di fiume” che si svolge a pochi isolati da lì e in cui per 10 dollari ti danno in una scatola di cartone da scarpe 1,5 kg di gamberi di fiume bolliti e passati nel peperoncino).
Le vendite di dischi che si rifanno alla ‟Christian Music” sono più che raddoppiate dal 2000 al 2003, arrivando a 12 milioni di dischi. Un fattore che ha contribuito a questa crescita è costituito dalle megachiese che somigliano più a stadi che a templi, come quella evangelica di Frankfort (Kentucky) che ha una capacità di 7.000 posti. In questi "stadi di dio" è impossibile intonare gli inni secondo la tradizione e si è diffuso invece il megaschermo che proietta il Dvd di gruppi musicali. È successo anche che alcuni gruppi già noti, come i Newsboys o i Third Day si siano messi a incidere canzoni religiose (i Third Day concludono il festival da uno dei due palchi, mentre sull'altro si esibiscono gli ApologetiX).
Io ascolto i Casting Crowns su un palco e i Colonel Travis sull'altro. I gruppi variano dal patetico al barboso. Sembrano ex chierichetti foruncolosi che scimmiottano le stelle pop e straziano plagi delle loro canzoni. Anzi, il gruppo ApologetiX è apertamente parodistico: sui temi musicali dei grandi successi altrui scrive testi cristiani. In genere i testi sono deprimenti. È tutto uno splendere di luce della speranza, un lenire le piaghe del peccato, un nascere a nuova vita, un credere in Gesù, Gesù, Gesù, Gesù, ma soprattutto un affermazione si sé, un Io ti amo, Io credo in te, Io ti perdono, Io ti incorono. Il risultato è la brutta copia del pop mainstream, soprattutto perché deve autocensurare quella che è la componente specifica e più affascinante dei concerti rock e pop: cioè l'erotismo e la sensualità: cosa sarebbero stati i Rolling Stones senza Mike Jaegger che mima in scena una scopata con la chitarra elettrica? Probabilmente un gruppo di musica cristiana.

Genitori bigotti.
A proposito di pietre che rotolano (Rolling Stones) uno dei gruppi cristiani si chiama Falling Up (cadere in su). A vedere la faccia delle ragazzine presenti sembra che il successo commerciale della ‟Christian Music” sia più che altro opera di genitori bigotti che considerano queste canzoni come "il solo pop adatto ai nostri figli", non come il rap demoniaco e svergognato. Perciò altro che buonismo con i Clemency (rock), Everything Seven (pop rock), I.D.O.I. King (hip-hop), con i Jars of Clay (tradizionali), i Men of Standard e i Seven Days to Sunday (pop-rock).
Il fatto è che quando pensiamo al fanatismo c'immaginiamo subito oceaniche, scalmanate orde infuocate da un profeta o da un tribuno. Qui invece vedi la componente pantofolaia del fanatismo, la sua faccia cheta, provinciale, classe media, spesso obesa. Colpisce la modestia dell'insieme e la sua subalternità ai modelli consumistici. Contro l'immagine hitleriana o khomeinista del megafanatismo dall'alto, qui imperversa il microfanatismo dal basso.
Lo stesso microfanatismo lo ritrovo l'indomani quando guido per una decina di miglia a nord di Pensacola dopo aver letto un articolo del ‟New York Times” su un parco a temi creazionista, il ‟Dinosaur Adventure Land”, che si trova qui ai sobborghi della città: l'idea è quella di rendere seducente per i bambini la teoria creazionista, la teoria cioè secondo cui l'universo è stato creato 6.000 anni fa da Dio in esattamente sette giorni: ha quindi ragione il testo letterale della Bibbia e ha torto la scienza moderna che valuta l'età dell'universo a 15 miliardi anni e quella della terra a 5 miliardi di anni. Ma se il mondo è così giovane, solo 6.000 anni, non vi possono essere specie estinte da 65 milioni di anni, come appunto è successo ai dinosauri. E poiché i dinosauri sono la specie estinta più popolare, grazie alle loro dimensioni, al mistero della loro estinzione e grazie anche a ‟Jurassic Park”, diventa chiaro perché nel 2001 il pastore Kent Howind ha scelto questi animali come i protagonisti del suo parco a temi.
All'entrata, un pannello ci spiega l'idea generale: i dinosauri sono esistiti contemporaneamente all'uomo che li ha sterminati, e non erano altro che i draghi descritti dalla cultura popolare. Ma come mai la Bibbia non li nomina? Falso: la Bibbia non usa questo nome ma descrive due mostri, Beemoth e Leviatano che "corrispondono esattamente alla descrizione dei brachiosauri".
Come parco a temi (3 dollari l'ingresso per gli adulti), è proprio miserello in questa trasandata periferia di provincia, quanto lo era il festival ‟Grace”. Qualche dinosauro in cartapesta, qualche scivolo per bambini, un paio di altalene ammobiliano un praticello di circa 40 metri per 30. Due stanze pomposamente chiamate museo contengono foto e pretesi fossili di giganti umani (alti 3,6 metri) facsimili dei reperti dell'arca di Noè. Capito nella sala proiezioni mentre un giovane pedantino in calzoni corti spiega il creazionismo a 12 adulti e 25 bambini tra i 5 e i 12 anni, con l'autorità che gli dà il fatto che "io ho studiato un sacco i dinosauri e tutti i libri che vi raccontano un sacco di cose giuste su di loro hanno un errore cruciale nella prima riga: i dinosauri non si sono estinti 65 milioni di anni fa". La ragione profonda è che la Bibbia non può sbagliare e quindi, se la Bibbia non può sbagliare, il mondo ha 6.000 anni e quindi la Bibbia ha ragione (con alcuni trucchi, con un'interpretazione arzigogolata di Giosuè che ferma il sole, i creazionisti riescono però ad accettare l'eliocentrismo).

Una caramella a ogni bambino.
Il giovanotto fa una domanda e lancia una caramellina a ogni bambino che risponde (anche a quelli che non rispondono). Dopo un po' ti stanchi del mare di oziosità, ti metti a fantasticare sull'infinita abbindolabilità degli umani. E allora guardi le fiduciose facce dei bambini, e quelle intente, volenterose dei loro genitori che pensano di fare il bene dei loro figli portandoli qui. Hanno un viso innocuo, inerme, inoffensivo. Ma presi tutti insieme costituiscono la più micidiale macchina da guerra ideologica degli Stati uniti. Sono loro che hanno costretto più di metà delle scuole secondarie americane a togliere la teoria dell'evoluzione dalle materie d'insegnamento e che costringono a insegnare queste sciocchezze.
A Santee in California, c'è l'”Institute for creation research” (Icr) con la sua rivista ‟Acts and Facts” (150.000 copie). Il centro è stato fondato nel 1970 da Henry M. Morris, che nel 1963 insieme a John C. Whitcomb pubblicò il testo base della "scienza della creazione", Il diluvio della genesi, che ha avuto più di dieci edizioni. Il centro è visitato ogni anno da 30.000 pellegrini e dispensa corsi di geologia, fisica, biologia, dove si dimostra che la datazione dei fossili col carbonio 14 è una frottola, che la sedimentazione terrestre può avvenire molto in fretta (migliaia di anni e non miliardi), come dimostra il vulcano Sant'Elena, e così via.
Gruppi creazionisti stanno promuovendo crociere creazioniste, vacanze creazioniste con campagne di scavi in South Dakota (dove sono stati ritrovati alcuni tra gli scheletri più stupefacenti di dinosauri), viaggi di raccolta di fossili in Australia e Nuova Zelanda, tours nel Gran Canyon. Secondo il ‟New York Times”, un gruppo chiamato ‟Risposte nella Genesi” sta costruendo un complesso da 9.000 metri quadri fuori Cincinnati, con museo, planetario, aule scolastiche e sala cinematografica dove proiettare film con il Diluvio universale e simili. Nel negozio all'uscita del Parco compro un opuscolo Insegnare Scienza della Crezione nelle Scuole Pubbliche (70 pp., 4,75 dollari) per regalarlo a Letizia Moratti.

Marco d’Eramo

Marco d’Eramo, nato a Roma nel 1947, laureato in Fisica, ha poi studiato Sociologia con Pierre Bourdieu all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Giornalista, ha collaborato con “Paese Sera” …