Gianni Riotta: Il nuovo caos mondiale porta gli Usa in attacco

23 Giugno 2004
L'Europa teme il futuro. Gli Stati Uniti il presente. Gli europei esorcizzano l'angoscia provando a mantenere lo status quo , welfare, difesa, equilibri mondiali. Gli americani scelgono l'azzardo, gettare i dadi in Iraq e sperare in bene. Quale strategia è vincente nella guerra globale? Presto per dirlo, il Dalai Lama ammonisce che "ci vuol tempo per sapere chi ha ragione". Nell'intervista a Douglas Feith, il cervello neoconservatore del Pentagono che il ‟Corriere” ha pubblicato domenica, un passaggio rivela ansie e disegni dell'America di George W. Bush.
Feith racconta che il ministro della Difesa Donald Rumsfeld è assorbito dal caos che ci attende, l'incertezza, lo sconvolgimento prossimo e su questa ansia modella i piani. Dal 1918 Washington ha affrontato il mondo a giochi fissi, prima la Depressione del 1929 che ha costretto a guardate in casa con il New Deal del presidente Roosevelt, poi l'avanzata nazista, che solo l'attacco a Pearl Harbor ha portato a fronteggiare. Quindi la Guerra Fredda: il nemico era il Pcus al Cremlino e contro l'Urss ogni alleanza era lecita, inclusi dittatori ripugnanti.
L'Europa s'era invece divisa in quella che lo storico Barraclough ha chiamato "la guerra civile 1914-1989" con le ideologie ingaggiate in lotta a morte che fa perdere al nostro continente il primato economico, culturale e morale. Finiti gli imperi, britannico, russo, turco e francese, gli europei si rimettono al lavoro con coraggio e fantasia, formano l'Unione, varano l'euro.
Pervasi però da un filo sottile di malinconia per il passato, che rintracciate nella nostra arte nel Novecento, Fellini e Calvino, Grass e Wim Wenders, Godard e Truffaut, Tom Stoppard e Francis Bacon. Testimonianza affettuosa di questo rimpianto del passato è l'acuto nuovo romanzo di Umberto Eco, La misteriosa fiamma della regina Luana .
Il mondo globale lancia ora europei ed americani in un futuro crudo, senza illusioni. Bill Clinton affetta nelle mille pagine della sua autobiografia My life un calore per il passato "felliniano" (condividendo del resto con il regista romagnolo la sensualità callipigia), capace però di affidarsi al futuro con ottimismo americano. Ecco perché è amato sulle due sponde dell’Atlantico, teme il futuro come noi, ma scommette sull'avvenire come gli americani. Rischiando, fino ai limiti dell'impeachment, naturalmente.
Nel 1991 George Bush padre, ultimo leader della generazione atlantica, creò la strategia del Nuovo Ordine Mondiale, Stati Uniti, Russia, Europa, Onu e paesi arabi a negoziare insieme il futuro del pianeta.
Funzionò nella guerra contro Saddam Hussein dopo l'invasione del Kuwait. Presto si sciolse, già nei Balcani contro Slobodan Milosevic mancavano Russia e Onu. Nessuno lo scrive, non è politicamente corretto, ma oggi la Russia di Vladimir Putin è una società autoritaria, dove economia, difesa, stampa e individui sono controllati dal Cremlino. Difficile rifare di Mosca un partner. I paesi arabi sono piegati sulle loro crisi. L'Onu di Kofi Annan assiste alla battaglia senza farsi protagonista. In America il Nuovo Ordine Mondiale, un equilibrio negoziato dall'alto, ha sollevato terrorismo e opposizioni sociali, dalla strage di Oklahoma City alla contestazione del Wto a Seattle.
Sul pianeta Terra, nell'estate del 2004, non c'è ordine. La guerra infuria in Iraq, la democrazia arretra ovunque, in America Latina la gente dice di preferire progresso economico a libere elezioni, in Sudan a migliaia muoiono in un genocidio senza una delle telecamere fissate su Totti. La metafora calcistica ci illustra l'Europa alla Trapattoni, 0 a 0 uber alles, e l'America in avanti a ogni costo, come l'Olanda. Entrambe rischiano l'eliminazione, mentre la Cina si allena, lavora, studia, cresce e impara. Sicura di tornare nel XXI secolo leader, come sempre nella sua storia millenaria. E voi? Avete più paura del presente o del futuro?

Gianni Riotta

Gianni Riotta, nato a Palermo nel 1954, ha studiato all’Università di Palermo e alla Columbia University di New York. Ha lavorato come giornalista per varie testate da Roma e da …