Riccardo Staglianò: La banda dei ladri d’identità

14 Dicembre 2004
C’è l’infermiere di Seattle che l’ha rubata a un malato di cancro. Il caposala di un ristorante di Long Island (il "Friendlyrestaurant", per di più), che l’ha portata via a una settantina di clienti. E una banda che faceva base nel New Jersey, con membri sparsi dall’Argentina alla Bulgaria, che l’ha trafugata a 1,7 milioni di sconosciuti. Parliamo dell’identità, la refurtiva più radicale e allo stesso tempo più comune negli Stati Uniti, dove ogni 3 secondi viene sottratta a qualcuno da un altro che, spacciandosi per lui, si arricchirà a sue spese. In numeri assoluti, significa sette milioni di vittime nel 2003, con un incremento dell’80 per cento rispetto all’anno precedente secondo i calcoli dell’Identity Theft Resource Center. è il reato più in crescita e il più denunciato alla Federal Trade Commission, l’agenzia federale che sioccupa anche della tutela del consumatore. "Se sei un criminale e ti chiedi "come posso fare più soldi con meno lavoro e rischio?", la risposta è semplice: furto d’identità" è la spiegazione che sul ‟Denver Post” Ken Hunter, presidente del Better Business Bureau, dà di quest’ultima pandemia sociale. Chi scuote le spalle perché crede che il "contagio" si diffonda solo su Internet è fuori strada. La stragrande maggioranza delle truffe avviene off line, durante attività assai prosaiche. La trovata più recente, che va forte in Colorado, è quella della "buca della posta viaggiante". I ladri segano le gambe dei box dove si imbucano le lettere e, dopo aver fatto una bella raccolta in diverse parti delle città, se li portano a casa. Lì, compulsando estratti conto e bollette imparano tutto quello che serve per vestire i panni altrui. D’altronde basta pochissimo: la vera password finanziaria è il Social Security number, l’onnipotente codice fiscale che viene richiesto per identificare il suo possessore prima di qualsiasi transazione di qualche rilievo. Ma siccome sulla tesserina non c’è alcuna foto, chi l’ha in mano, o conosce quel numero, "diventa" la persona cui il codice è associato. Così si può affittare una villa con piscina, come ha fatto una ragazza ai danni di Heaher Harding, una vicina di casa a Orange County, California, oltre ad aver emesso assegni per circa 10 mila dollari prima che la fermassero. Per acquisti meno impegnativi basta il numero di carta e la data di scadenza. Per ottenerli i furfanti più sofisticati usano gli "skimmer", lettori piazzati dentro gli sportelli bancomat con mini-telecamere che riprendono il cliente mentre digita il pin. Ma più di frequente, e con assai minore dispendio di energia, basta un cameriere che prende nota o qualcuno che per lavoro maneggia dati altrui e si fa una copia personale. Gli esempi in apertura sono solo un minima selezione tra quelli accaduti nelle ultime due settimane. "è il più deplorabile crimine che abbia visto in 15 anni di servizio" ha commentato sul ‟Seattle Times” il giudice che ha condannato a 16 mesi di prigione il flebotomista che ha "tolto il sangue" anche metaforicamente (9 mila dollari) a un ricoverato che doveva assistere. "Ci guardavo i siti a pagamento" si è limitato a dire a ‟Newsday” il supervisor del ristorante di Bay Shore, New York, che appuntava gli estremi delle Visa degli avventori. Mentre assai più industriale era l’organizzazione delle circa 4 mila persone che attraverso il sito "www. shadowcrew. com" scambiavano identità finanziarie usurpate con le quali far compere per oltre 4 milioni di dollari. "Era uno dei centri più grandi: 19 persone sono state arrestate,altre seguiranno" ha detto a ‟Msnbc” uno degli agenti della lunga inchiesta. La tendenza più recente sembra quella di "impersonare" i ragazzini: è più probabile che non abbiano ancora una carta di credito e quindi si accorgeranno più tardi della truffa (a meno che non siano gli stessi genitori disperati, come capita, ad abusarli finanziariamente). E si troveranno poi a dover pulire la loro fedina creditizia prima ancora di averla inaugurata. Una lavoraccio faticoso che aggiunge la beffa al danno per le vittime. La media ormai, calcola l’Itrc, è di 600 ore tra telefonate alla banca e contestazioni varie. E solo uno su 700 casi, denuncia uno studio di Gartner, viene investigato. Nonostante una nuova legge federale, fortemente voluta dal presidente Bush, acuisca le pene (2 anni di carcere), c’è chi le considera ancora troppo lievi. In California e Texas è entrato in vigore il cosiddetto "congelamento di sicurezza", per cui se qualcuno cerca di aprire nuovi conti a vostro nome potrà procedere solo dopo la comunicazione di un pin che unicamente il titolare conosce. La guerra è solo cominciata e, come in tutti i conflitti, per tanti che perdono c’è anche chi guadagna. "Non lasciate che i vostri dati finiscano nelle mani sbagliate" consiglia infatti l’omino dello spot di Fellowes, grande produttrice di distruggi documenti. "Di questi tempi non ci si può fidare", mentre i fogli diventano coriandoli a prova di ladro di identità.

Riccardo Staglianò

Riccardo Staglianò (Viareggio, 1968) è redattore della versione elettronica de "la Repubblica". Ha scritto a lungo di nuove tecnologie per il "Corriere della Sera" ed è il cofondatore della rivista …