Gianni Riotta: Quel filo della felicità tra il Bhutan e Bologna

23 Dicembre 2004
Cosa rende una città felice? La libertà, la ricchezza, la pace, la giustizia? Jigme Singye Wangchuk, sovrano del Bhutan, ridente Paese sulle pendici dell’Himalaya, calcola ogni anno la Felicità Interna Lorda, anziché stimare il Prodotto Intero Lordo. I miei sudditi saranno poveri, argomenta il re, e in effetti il Bhutan è solo 134esimo su 177 Paesi, ma sono felici e illuminati. È Bologna, a stare all’inchiesta de Il Sole 24 Ore, la città italiana con il migliore tasso di Felicità Interna Lorda. Ricca grazie al mercato libero, Bologna lo stempera con un welfare che ha rivali solo in Scandinavia. Colta con i suoi 100.000 studenti universitari, passa senza traumi da Giorgio Guazzaloca a Sergio Cofferati sindaco, ha scarsa criminalità, buone comunità, lieto vivere. Una settimana passata nella capitale del Made in Emilia-Romagna, scrutato nel libro di Edmondo Berselli Quel gran pezzo dell’Emilia, conferma i dati statistici. A tavola i classici piatti bolognesi sono serviti in osterie da fiaba, tortellini da Serghei, spuntature con polenta da Stefano Corvucci di Trattoria del Rosso. Osti con la laurea, tavole imbandite, Lambrusco frizzante. Alla libreria Feltrinelli coda per i regali, alla cassa il megadirettore Montroni. A cena si intrecciano i pettegolezzi, amori, storie fantastiche, ricordi e si elencano le glorie cittadine. Il presidente Romano Prodi, firmatario della Costituzione Europea, che da Bologna prepara la rivincita politica, con un laboratorio affidato a intellettuali giovanissimi. Il ministro degli Esteri Gianfranco Fini che in queste viuzze cominciò il percorso che l’ha portato a stilare il documento cruciale della nuova Europa. Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini. Il presidente di Confindustria, Fiat, Ferrari, Luca Montezemolo. E il neo sindaco, che offre a Bologna l’immagine di un leader nazionale come primo cittadino. Personaggi diversi per cultura e tradizioni. Cattolici, ex comunisti, ex missini, imprenditori, manager dell’industria di Stato. Tutti emiliani, tutti capaci di contraddire l’immagine stereotipata della città. Bologna cambia, perfino in cucina: da Teresina, accanto ai tortellini in brodo, offrono antipasti di pesce crudo che avrebbero fatto inorridire i buongustai di una generazione fa. Bologna vince nella classifica del Sole perché sa mutare, non abbandona le tradizioni, gli ospedali funzionanti, il Malpighi, il Rizzoli, ma affianca il passato con il futuro, lesso e sushi. Dalla città meno nevrotica d’Italia viene una lezione nitida, la tradizione è un’anima, non una camicia di forza. È possibile esportare la Felicità Interna Lorda dalle Due Torri? Il direttore della Scuola Superiore di Giornalismo, Angelo Varni, ricorda che, quando Bologna divenne troppo esosa con gli studenti, una secessione creò l’altro grande ateneo, Padova. Colpita, Bologna si adattò e riprese a prosperare. In classe gli studenti di giornalismo investono il sindaco Cofferati di domande, il traffico, le gang di spacciatori in centro, gli affitti da strozzini ai fuori sede, la squallida accoglienza agli emigranti, gli attriti con il vescovo sulle unioni gay. Qualche guaio c’è, ma si prova ad accordarsi per una soluzione, piste ciclabili, vigile di quartiere, perfino la Diocesi è pronta a discutere, nel rispetto della dottrina. Bologna preferisce il dialogo come strumento di battaglia politica alla sciabola dell’oltraggio: è il solo punto su cui i suoi leader siano unanimi (a parte a tavola, immagino). Non sarebbe bello che l’Italia divenisse una Iper-Emilia, perdendo il rigore torinese, l’energia milanese, lo spirito veneziano, la tolleranza romana, la cultura napoletana, l’ironia catanese. Sarebbe però indispensabile che imparassimo in fretta il paradigma vincente di Bologna, intrecciare tradizione e innovazione, tortellini e sushi alla stessa mensa.

Gianni Riotta

Gianni Riotta, nato a Palermo nel 1954, ha studiato all’Università di Palermo e alla Columbia University di New York. Ha lavorato come giornalista per varie testate da Roma e da …