Amos Oz a Napoli il 23 settembre

16 Settembre 2003
Sulla scia del sempre crescente interesse in Italia per la prosa israeliana arriva per la prima volta a Napoli uno dei più affermati scrittori, Amos Oz, che si incontrerà con il pubblico partenopeo all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici martedì 23 settembre alle ore 18. La sua venuta, che coincide con il lancio del suo ultimo romanzo Una storia di amore e di tenebra si inserisce in un’iniziativa congiunta della prestigiosa sede ospitante, con l'università degli studi "L'Orientale" e con la casa editrice.
L'ambito della produzione letteraria di Oz, in cui affiorano una molteplicità di realizzazioni artistiche che vanno dai poetici aforismi di Lo stesso mare al romanzo La scatola nera (tutti da Feltrinelli) specchio di un preciso ambito israeliano, sono ben noti al pubblico italiano. Anche i suoi saggi politici, come l'arguto e sottile In terra d'Israele (Marietti 1992) che introduce il lettore nel complesso mosaico etnico dello Stato, confermano la sua indubbia capacità narrativa.
Il romanzo Una storia di amore e di tenebra, che costituisce per l'appunto lo stimolo del viaggio in Italia e delle soste in alcune città, quali Roma, Milano e Firenze, conquisterà il lettore per le sue indubbie peculiarità. Il poderoso volume in questione ha già suscitato notevole interesse in patria per quella singolarità di riuscire a unire due generi letterari di per sé antitetici: il romanzo e l'autobiografia. Il nocciolo dell'intreccio ruota attorno all'infanzia dell'autore, che in maniera epica, in una sorta di saga familiare, ricostruisce non solo il suo passato, ma anche quello dei suoi genitori e dei suoi antenati nell'Europa orientale. Il suo discorso, che non procede affatto in maniera lineare, riesce a creare quella aspettativa propria del racconto, per il susseguirsi di immagini e di episodi dall'ampio respiro, spesso collegati tra loro da un abile gioco associativo. Inoltre, come osserva un noto critico israeliano, questa capacità di associare stili contrapposti: quali quello della biografia, della cronaca e della mimesi in un afflato quasi etico di missione si può ricollegare alla narrativa di matrice biblica.
Giunto a 63 anni, Oz affronta per la prima volta, in questo romanzo, il fulcro delle sue angosce tentando di comprendere il gesto della madre, morta suicida appena trentanovenne. Su questo terribile dramma si incentra la vicenda del libro che ci descrive il mondo emozionale e reale dell'autore dall'infanzia sino all'età di vent'anni. In questo doloroso percorso, che si prefigge di ricostruire e comprendere l'accaduto, ci viene offerta l'immagine di questa famiglia ashkenazita dai mezzi limitati, che risiedeva a Gerusalemme in un quartiere modesto, mentre il contesto storico-politico, cioè la II Guerra mondiale, ne inquadra il periodo, sottolineando le difficoltà materiali e spirituali. Lo slancio creativo di Oz, mettendo in luce la sfera più recondita e più sofferta della sua interiorità, riesce a farci partecipi di questa esperienza. Inoltre affiora in maniera plastica la città santa con la sua bizzarra popolazione, tanto che il lettore riesce a percepirne i momenti di sommo dolore e anche quelli di gioia che alternativamente ritmano la vita dei suoi abitanti.
Si innesta in questo spaccato attinente all'esperienza diretta dello scrittore, il vissuto dei genitori e dei nonni nati dell'Europa Orientale, ricco di aneddoti, ma anche di sottili analisi psicologiche, che Oz è riuscito ad elaborare grazie a "interviste" e colloqui con i suoi cari e consultando testi vari . Viene messa a fuoco in tal modo l'esistenza di questa numerosa e variegata comunità ebraica caratterizzata alla fine del XIX secolo e l'inizio del XX dalle grandi migrazioni durante le quali tra l'altro, anche l'Italia con il suo porto di Trieste, acquista importanza e rilevo. Questa città costituisce spesso l'ultima località, quasi l'avamposto dell'Europa prima del definitivo distacco dai lidi natii verso il "Levante". Ed è per l'appunto la separazione dolorosa e forzata dall'occidente che Oz ci descrive quando ripercorre il viaggio dei nonni da Vilna a Haifa.
Emerge dunque come questa "storia personale" così ricca di spunti possa sollecitare ulteriori approfondimenti da parte dell' uditorio e per questo motivo la serata napolertana del 23 settembre si prospetta particolarmente interessante soprattutto per la presenza dell'autore, notoriamente un vivace e brillante oratore.

Una storia di amore e di tenebra di Amos Oz

Amore e tenebra sono due delle forze che agiscono in questo libro, un'autobiografia in forma di romanzo, un'opera letteraria complessa che comprende le origini della famiglia di Oz, la storia della sua infanzia e giovinezza prima a Gerusalemme e poi nel kibbutz di Hulda, l'esistenza tragica dei suo…