Gianni Riotta: Quando tra moglie e marito si mette la Nato

21 Giugno 2005
Il marito autore dello slogan che sancì il grande freddo tra Usa ed Europa‟ gli americani vengono da Marte, gli europei da Venere‟ . La moglie nominata dal presidente Bush ambasciatrice Usa alla Nato, con il compito di cancellare i risentimenti nell’alleanza militare atlantica. È il curioso destino dello studioso neoconservatore Robert Kagan e della sua consorte, la diplomatica Victoria Nuland, già consigliere del vicepresidente falco, Cheney. Bruxelles si interroga: ogni polemica di Kagan anticiperà una mossa della Nuland? Osarà piuttosto lei a moderare la foga conservatrice del marito? L’inedita saga familiar politica appassiona e divide. L’alleanza militare tra Stati Uniti ed Unione Europea ai tempi dell’invasione dell’Afghanistan, dopo il cupo attentato dell’11 settembre 2001 fu ‟più una trappola che un vantaggio‟ . Così la pensa il colto neoconservatore americano, lo studioso Robert Kagan, celebre per il pamphlet ‟ Paradiso e potere”, con la massima fortunata ‟ gli europei vengono da Venere, gli americani da Marte‟ , paciosi, femminei e gaudenti i cittadini del vecchio continente, marziali, risoluti e combattivi gli statunitensi. Infinite polemiche, discussioni, dibattiti, nelle università, nei siti, nei circoli acc a d e m i c i . Ora la querelle rimbalza a Bruxelles, ad agitare le feste dei diplomatici, calice di champagne in mano, modi forbiti e chiacchiere affilate. Saranno in tanti, intellettuali, politici, dirigenti, a chiedere conto a Kagan del motto. O, più che a lui, alla sua signora Victoria Nuland. Perché se Kagan è il profeta del dissenso tra Usa e Unione Europea, il neoconservatore patrono del Progetto per il Secolo Americano denunciato su Internet come ‟ la lobby oscura che vuole dominare il mondo‟ , il destino affida alla Victoria Nuland il compito di rappacificare Marziani Usa e Venusiani Ue. Il presidente George W. Bush ha infatti nominato la signora Nuland, moglie di Kagan, ambasciatrice americana alla Na to. La ‟trappola‟ deprecata dal marito diventa il lavoro della consorte. Già diplomatica a Bruxelles, allo stato maggiore dell’alleanza atlantica, la signora Nuland ha poi operato tra i consiglieri per la sicurezza nazionale del vicepresidente Dick Cheney, nei giorni dell’Iraq. Conservatrice come il marito, la Nuland prende il posto di Nicholas Burns, un moderato pragmatista, promosso vice della Condoleezza Rice al Dipartimento di Stato. E ora? Kagan e i figli seguiranno la moglie, mamma, ambasciatrice a Bruxelles e da lì si dipanerà una saga straordinaria di politica, diplomazia e legami familiari. Verranno addebitate alla Nuland le polemiche, le battute, i sarcastici editoriali del marito? La classe colta europea, i generali, gli addetti mi litari leggeranno Kagan come le foglie del té per vaticinare le scelte americane alla Nato? Per grottesco che sia, il gioco è già cominciato: ‟ Qualche tempo fa, un po’prima delle elezioni di novembre per la Casa Bianca ‟ racconta circospetto un ambasciatore europeo ‟ Robert Kagan a sorpresa pubblicò un saggio, spiegando che la sua analisi aspra sugli europei era ormai obsoleta ed era arrivato il momento di riavviare il dialogo atlantico. La cosa mi impressionò, venendo da un duro come Bob. Le malelingue spiegano che si trattava di una frenata in anticipo, per evitare che le polemiche danneggiassero l’incarico della moglie davanti ai cerberi del Congresso‟ . Pettegolezzi velenosi: la signora Nuland, un’intellettuale sofisticata, reagirebbe con furia se qualcuno si azzardasse ad appiccicarle le posizioni del marito. Un diplomatico americano chiarisce così le dinamiche della coppia di neoconservatori: ‟Bob è istintivo, uno storico capace di scrivere come un giornalista ma con la grinta del pubblicitario. Non semina, spara e va avanti. Victoria ne condivide le idee, ma sa che in diplomazia procedere per slogan è impossibile. A cena può esprimere pareri forti, l’ho sentita deprecare la degenerazione autoritaria del Venezuela di Chavez con passione, ma in lei gli europei avranno una professionista dalle impeccabili credenziali, come la Rice. Per intenderci, Victoria non è una che si abbandonerà agli scatti d’ira di John B o l ton‟, il litigioso diplomatico nominato da Bush all’Onu, la cui candidatura è surgelata al Congresso, preoccupato per le troppe uscite balzane. Sarebbe un vezzo maschilista imputare alla Nuland le idee del marito: il clan familiare è tutto conservatore, dal suocero Donald Kagan, storico a Yale, al cognato Frederick, docente alla U. S. Army Academy, l’accademia dell’esercito. La posizione ufficiale della Nuland non si discosta dall’ortodossia repubblicana: ‟La Nato e l’UE possono fare molto di più, insieme, per controllare le armi nucleari e proteggere i nostri paesi dai terroristi‟.

Gianni Riotta

Gianni Riotta, nato a Palermo nel 1954, ha studiato all’Università di Palermo e alla Columbia University di New York. Ha lavorato come giornalista per varie testate da Roma e da …