Gianni Riotta: Ascoltiamo il Papa Facciamo del Natale il regalo più grande

15 Dicembre 2005
San Pietro e i suoi pochi, smarriti, cristiani non festeggiarono il primo Natale e quando il saggio Sesto Giulio Africano, nel 221 dopo Cristo, propose il 25 dicembre come data della Natività, i teologi si ribellarono: ‟un cristiano celebra la morte, non la nascita!”. Benedetto XVI invita a un Natale di comunità e spirito, non solo cenoni e shopping, e riapre un tema antichissimo. Se oggi la tensione è tra Bambinello e saldi, un tempo era con la popolare festa romana del dies solis invicti nati, il giorno del sole invincibile, solstizio d' inverno, anticipo di primavera. Altri assegnano al Natale cristiano una diversa radice pagana, l' equinozio di primavera come Creazione del mondo, e il 25 marzo, creazione della luce, come concepimento di Gesù, nato nove mesi esatti dopo, il 25 dicembre. Spiritualità cristiana e ansia di rivivere luce e calore sono intrecciati nel Natale e nella natura umana, ‟Rinasce il sole, rinasce il Figliolo”, osserva lo studioso Hans Hillerbrand. Solo nel IX secolo si delinea la liturgia natalizia e a lungo Venerdì Santo e Pasqua hanno importanza maggiore. L' albero di Natale debutta nel 1494, quando l' umanista Brant scrive di ‟rami di pino che adornano le case”. A Strasburgo, nel 1605, gli abeti vengono decorati con mele e le candeline sono accese per la prima volta da una duchessa, in Slesia. La professoressa Anna Aschettino Buoninconti scrive che il presepe di San Francesco a Greccio, nel 1223, non fu ‟un' invenzione” ma il trionfo di una remota tradizione popolare. E se Babbo Natale è concepito dalla Coca Cola nel 1931, il pittore Haddon Sundblum si ispira a un pingue camionista con palandrana rossa e barbone, anche il presepe combatte da sempre con il materialismo, dal ‟presepe cortese” del Settecento, opulenza e poca mistica, precursore della statuetta con la donna nuda che fa scandalo nella meravigliosa salita di San Gregorio Armeno a Napoli, ai presepi siciliani di oro e corallo custoditi al Museo Pepoli di Trapani. Il rito di scambiarsi doni risale al 1400, sulla scia teologica dei Magi che regalano a Gesù oro (simbolo di regalità), incenso (divinità) e mirra (umanità). Presto però lo scambio di oggetti tra parenti ed amici dimentica il sacro, si fa mondano e gli inflessibili Puritani lo vietano in America. Devo queste notizie erudite all' Enciclopedia Britannica www.britannica.com e al bel sito www.presepenapoletano.it ma devo alla mostruosa cultura del vaticanista Luigi Accattoli la citazione di un saggio del 1973 del Ratzinger teologo (Queriniana editrice) che conforta la mia tesi: il futuro Papa ammonisce che Gesù Bambino e non una carta di credito è Natale, ma senza demonizzare, ‟dietro la facciata del commercio”, il naturale desiderio di dare gioia con un dono, di rassicurarci con vetrine colorate e una tavola imbandita. Ricordo le memorie dei soldati tedeschi della VI Armata di von Paulus, accerchiati a Stalingrado nel gelido Natale 1942, certi di non avere scampo. Decoravano un moncherino d' albero grigio con la stagnola bruciacchiata, si scambiavano in dono una galletta muffita, mormoravano ‟Oh Tannembaum” e dicevano di non aver mai sentito in cuore la festa in modo più commosso. Celebravano i due Natali, quello del cielo e quello della terra, tragici e concreti. Raccogliamo dunque l' invito di Benedetto XVI, potiamo dal Natale il consumismo volgare, ricordiamoci nella lista dei regali di chi nulla ha, di chi, anche caro, vicino o poco amato, è solo, di chi langue in cella (con il dono dell' amnistia), di chi ha fame, in borgata e in Malawi. Rileggiamo la storia della stella e dei Re saggi e poi scambiamo senza vergogna doni di festa, con amicizia e affetto. Quel Bambino, di creta o di plastica, non ci chiede di essere Savonarola senza cuore, ci chiede di risentirci come quando lo mettevamo da piccoli nella mangiatoia: capaci di meravigliarci alla Buona Novella, capaci di amore.

Gianni Riotta

Gianni Riotta, nato a Palermo nel 1954, ha studiato all’Università di Palermo e alla Columbia University di New York. Ha lavorato come giornalista per varie testate da Roma e da …