Gianni Rossi Barilli: Una legge “umana” dopo il Gay Pride

19 Giugno 2006
Il primo pride ‟glbt” con l'Unione al governo ha ribadito l'esistenza di un enorme problema politico all'interno dell'alleanza di centrosinistra, che espone a serissimi rischi il significato stesso dell'espressione ‟centrosinistra” e la buonafede riformista dell'alleanza. Appare piuttosto chiaro già dalle prime battute dell'azione governativa che, per quanto riguarda i problemi dell'economia, gli spazi per un riformismo improntato a maggiore equità sociale sono assai risicati.
Ma se in economia i diktat dell'eurocapitalismo rischiano di avere la meglio sulle esigenze di giustizia, le cose possono andare anche peggio relativamente alla necessità di allargare la democrazia, garantendo la laicità dello stato e la libertà delle persone.
Il test costituito dal pride torinese, così come il contemporaneo dibattito sulla ricerca sulle cellule staminali, fornisce risposte decisamente inquietanti. Per scatenare la più indecorosa bagarre, orchestrata da alcuni parlamentari cattolici del centrosinistra con l'entusiastica adesione del coretto dei più beceri del centrodestra, è bastata infatti una mite presa di posizione del ministro delle pari opportunità Barbara Pollastrini. Che ha preso carta e penna per far sapere agli organizzatori del pride che si impegnerà a favore di ‟una legislazione umana e saggia per le unioni di fatto, omosessuali e non”. Immediata la replica degli integralisti cattolici, capitanati dalla senatrice Paola Binetti, che hanno gridato allo scandalo invocando la mancanza di un accordo sull'argomento all'interno della maggioranza di governo.
Come già avevamo constatato pochi giorni fa sul tema delle cellule staminali, si è formata nel cuore dell'Unione una lobby ispirata alle direttive del cardinale Ruini la cui unica ragion d'essere è impedire con ogni mezzo qualunque riforma non gradita alle gerarchie ecclesiastiche. In questione non c'è davvero la possibilità di raggiungere onorevoli mediazioni tra il punto di vista laico e quello cattolico, bensì la rumorosa e ossessiva pretesa di esercitare un diritto di veto in grado di bloccare ogni minimo cambiamento.
Se le cose stanno veramente così, appare ancora più preoccupante il fatto che Romano Prodi, attraverso il suo portavoce Silvio Sircana, si sia sentito in dovere di bacchettare Barbara Pollastrini precisando che ‟la linea del governo rispetto alle unioni civili rimane quella concordata nella fase di definizione del programma”.
Ma cosa dice questo benedetto programma? Che ‟l'Unione proporrà il riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto”. E che ‟al fine di definire natura e qualità di un'unione di fatto non è dirimente il genere dei conviventi né il loro orientamento sessuale”. Dove ha sbagliato, perciò, il ministro Pollastrini parlando di una legge umana e saggia per le unioni di fatto?
Come garante di eventuali mediazioni dentro la sua maggioranza e del carattere riformista del suo governo, Romano Prodi ne esce male. Tutte le rituali polemiche che hanno preceduto il pride torinese, gettano inoltre un'ombra oscura anche sul progettato partito democratico, che a Torino ha già riassunto in piccolo tutte le tensioni laceranti sulle questioni dei ‟valori” che si riproporranno inevitabilmente anche a livello nazionale. Chiarendo una volta di più che anche la componente diessina laica, in merito a questi temi, ha i suoi provincialismi da superare.
Simbolo fulgido di questi risvolti è il sindaco Chiamparino che non ha voluto partecipare al pride. Lui però ha almeno fatto lo sforzo di far illuminare in fucsia la Mole antonelliana per salutare i partecipanti alla marcia. Ma a Roma non basteranno due fari colorati per ingentilire palazzo Chigi. Servono leggi ‟umane e ragionevoli”.
Possibilmente subito.

Gianni Rossi Barilli

Gianni Rossi Barilli, nato a Milano nel 1963, giornalista, partecipa da vent’anni alle iniziative del movimento omosessuale, come militante, scrivendo, discutendo e anche litigando. Ha lavorato a “il manifesto” dal …