Riccardo Staglianò: Washington usa Google per cercare iraniani sospetti

14 Dicembre 2006
Il Dipartimento di Stato voleva dei nomi di pericolosi iraniani coinvolti nel programma nucleare. La Cia era troppo occupata e poi non voleva fornirglieli, per non esporre le proprie fonti. E così gli uomini di Condoleezza Rice hanno deciso di fare da sé. Hanno preso una matricola, lo hanno messo davanti a un computer e gli hanno dato l' arma definitiva della moderna spia: Google. Al termine della ricerca il funzionario, che lavora all' ufficio antiproliferazione da pochi mesi, ha fornito una lista di 12 "sospetti". Quelli che figuravano più volte digitando parole chiave come "Iran" e "nucleare". E quindi possibili bersagli delle sanzioni - bando dei viaggi e congelamento dei beni - su cui da ieri si è tornati a discutere all' Onu. Peccato che la Cia, una volta costretta a confrontarsi con il lavoro artigianale del collega, abbia escluso che la "sporca dozzina" abbia a che fare direttamente con il Progetto 1-11, preoccupante e segretissimo piano atomico della Repubblica Islamica. Rischi dello spionaggio al tempo di internet, nella brutta figura per il Dipartimento rivelata dal Washington Post. Tra gli indiziati, inevitabilmente, diplomatici e altri che per lavoro hanno avuto a che fare con l' Aiea per conto di Teheran. Intanto al Palazzo di Vetro circola la bozza di risoluzione voluta da Francia e Gran Bretagna. Sulla quale anche Mosca, "amica" e partner nucleare dei mullah, potrebbe trovare un accordo. Perché l' embargo sarebbe limitato a materiali e tecnologia utili a scopo militare. Oltre ai bandi personali contro uomini identificati con intelligence fai-da-te.

Riccardo Staglianò

Riccardo Staglianò (Viareggio, 1968) è redattore della versione elettronica de "la Repubblica". Ha scritto a lungo di nuove tecnologie per il "Corriere della Sera" ed è il cofondatore della rivista …