Marco D'Eramo: Pd. Il partito capra e cavoli

14 Febbraio 2007
Era così semplice e non ce ne eravamo accorti! Noi ad arrovellarci su Pacs, eutanasia, aborto, darwinismo e disegno intelligente, sul conflitto tra laicità e religione. E invece tutto si poteva risolvere con un solo giro di parole. Ce lo rivela l'appena divulgato manifesto del Pd: il futuro Partito democratico avrà radici insieme ‟cristiane e illuministe”. Era l'uovo di Colombo, anzi la radice di Colombo, perché nessuno finora ci aveva pensato. A prima vista infatti, l'exploit è notevole: non sarà come dire che uno è un vandeano giacobino, o un mistico razionalista, ma poco ci manca. Pare già di sentirla la spiega aulica di quest'acrobazia retorica: ‟Cristiani e illuministi nel senso in cui Benedetto Benetto Croce diceva che 'non possiamo non dirci cristiani'‟. Così, noi ‟italiani democratici” non potremmo non dirci ‟insieme cristiani e illuministi”. Invece possiamo, anzi vogliamo, perché viene il sospetto che dietro tanta nobiltà ideale si nasconda solo un sotterfugio per uscire dal dilemma sul partito europeo a cui affiliarsi (popolare o socialista?), scoglio su cui si era finora arenato il progetto di nuovo Partito democratico per la pertinace volontà vaticana d'inserire le ‟radici cristiane” nella costituzione europea. Ma quella parolina, ‟illuminista”, non rischierà di far venire l'orticaria alla sensibilissima cute papale? E poi: se invece che a Benedetto Croce , gli estensori del manifesto avessero attinto solo alla saggezza popolare di ‟un colpo al cerchio e uno alla botte”, o avessero perseguito l'audace utopia di ‟capra e cavoli”? Certo, c'è il rischio di scontentare sia l'ovino che l'ortaggio. Rimane da chiedersi chi, nel futuro Pd, impersonerà al meglio l'uomo nuovo ‟cristiano-illuminista”: Walter Veltroni? Francesco Rutelli? Ma sarà più improbabile il tetro Fassino nei panni del tagliente Voltaire o l'istrionico Mastella in quelli del tormentato Pascal? L'unico che potrebbe mettere d'accordo tutti è Massimo D'Alema che richiama in modo irresistibile un personaggio di Dumas: quell'Aramis - baffi fini e debole per le donne - che voleva unire in sé la spiritualità sottile del gesuita e la gaudente spavalderia del moschettiere, ma finiva per comunicare solo doppiezza.

Marco d’Eramo

Marco d’Eramo, nato a Roma nel 1947, laureato in Fisica, ha poi studiato Sociologia con Pierre Bourdieu all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Giornalista, ha collaborato con “Paese Sera” …