Marco D'Eramo: Messico e morte

27 Dicembre 2007
E' strage di cantanti in Messico. Solo a dicembre ne sono stati uccisi tre, ma sono ben 14 le vittime dall'agosto 2006. E' curiosa questa selezione professionale degli omicidi, che non riguarda solo i gorgheggiatori. E' noto il massacro che da 16 anni si perpetra a Ciudad Juarez, alla frontiera con gli Usa, tra le giovani operaie delle maquilladoras, che ha ucciso più di 400 donne e su cui sono stati scritti libri e girati documentari, come ‟Segnorita extraviada”. Il caso dei cantanti è¨ altrettanto incomprensibile, ma i cantanti superstiti ormai rinunciano ad apparire in pubblico. L'unico elemento comune è che tutti gli uccisi cantavano grupero, la country music messicana. E finora la polizia non ha trovato nessun elemento che faccia luce su questo mistero che appassiona i telespettatori messicani. Il 5 dicembre è¨ stato trovato a Tututepec, nello stato di Oaxaca il cadavere del trombettista dei Los Conde, Josè Luis Aquino.
Picchiato a morte, il trombettista aveva la testa ficcata in un sacco di plastica. Sposato, padre di due figli, 33 anni: i compagni del suo gruppo giurano che non si drogava. Due giorni prima, il 3 dicembre, la polizia dello stato di Michoaichoace¡n, aveva trovato ai margini di una strada di campagna il cadavere di Sergio Gomez, leader del gruppo K-paz de la Sierra: era stato picchiato, torturato, con tracce di bruciatura da accendino sui testicoli e sulle cosce, e infine strangolato con una corda. Stava uscendo da uno spettacolo dato nella città di Morella. Gomez aveva 34 anni e secondo suo padre non aveva nessun contatto con i narcotrafficanti e, a differenza di altri uccisi, non aveva mai cantato ”narcocorridosâ”, ballate composte in gloria (o a denuncia) dei signori della droga e dei loro sicari.
Due giorni prima di Gomez, il primo dicembre, era toccato alla leader del gruppo Zayda y los Culpables, Zayda Pegna: gli assassini erano entrati in un albergo di Matamoros, al confine con gli Usa, sul golfo del Messico, e le avevano sparato. Ricoverata in condizioni gravissime, era stata raggiunta di nuovo dai sicari che l'avevano finita con altre due pallottole nel suo letto in rianimazione. Zayda Pegna aveva 28 anni e tra i suoi successi c'era Tiro de gracia sulle esecuzioni dei narcotrafficanti.
In precedenza erano stati eliminati interi gruppi: appena dopo uno spettacolo, il 9 giugno i quattro membri dei Los Padrinos de la Sierra, furono uccisi e lasciati su un sentiero di Tamazula (stato di Durango) vicino al Puente del Diablo (gli inquirenti non sanno se questa collocazione avesse un significato). Il 9 febbraio invece era toccato alla Tecno Banda Fugaz: a Puruaràn (stato di Michoacàn), mentre montavano gli strumenti per cantare in piazza, erano stati falciati a colpi di kalachnikov: quattro di loro uccisi (rispettivamente a 21, 26, 30 e 31 anni), mentre il proprietario del gruppo era gravemente ferito (uno degli uccisi era suo figlio).
Gli attacchi erano cominciati il 9 agosto del 2006 quando a Tijuana, alla frontiera con gli Usa, di fronte a San Diego, furono feriti in modo grave tre membri della Explosiòn Nortena, che avevano composto molte canzoni sui narcotrafficanti. Il 25 novembre dello scorso anno era la volta di Valentìn Elizalde, 25 anni, ucciso insieme al suo manager e al suo autista a Reynosa (stato di Tamaulipas). Anche lui era noto per le sue ballate sui banditi e i signori della droga. Il 14 dicembre del 2006 veniva ucciso a Huetamo, nello stato di Michoacòn, Javier Morales Gòmez, 28 anni, vocalista dei Los Implacables del Norte. Da queste parti ha ormai un significato sinistro il detto ‟Canta, che ti passa”.

Marco d’Eramo

Marco d’Eramo, nato a Roma nel 1947, laureato in Fisica, ha poi studiato Sociologia con Pierre Bourdieu all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Giornalista, ha collaborato con “Paese Sera” …