Andrea Bajani racconta "L’anniversario"

27 Gennaio 2025

Caro lettore, Cara lettrice,

Otto anni fa mi sono rassegnato ad assecondare ciò che in cuor mio avevo già stabilito da un po’. Che avrei scritto solo in conseguenza di un’inarginabile spinta interiore, e se quella spinta non ci fosse stata per anni, avrei aspettato prima di scrivere altro. Nel concreto, decisi di smettere di essere uno scrittore di professione, se mai lo ero stato, e di optare per un lavoro per così dire più tradizionale. E di riservare alla scrittura le quattro del mattino: se la forza di ciò che volevo scrivere non bastava a farmi alzare la testa dal cuscino, allora il libro poteva anche non essere scritto.

Non credo di aver mai fatto scelta migliore. Da lì è arrivato prima Il libro delle case, di cui avete avuto tanta cura. E a quattro anni da allora, L’anniversario. Senza averlo preventivato, una mattina prima dell’alba ho iniziato a scrivere questo libro così frontale e non ho smesso finché non era finito. Per la prima volta ho anche derogato al demone della disciplina. Nulla, una volta cominciato, poteva fermarmi. Quando mio figlio si svegliava mi interrompevo, facevamo colazione, lo portavo a scuola, andavo a lezione. Ma appena si apriva un varco tornavo a scrivere: la prima stesura in un raptus, gli anni successivi a tirare fuori riga per riga la storia che avete in mano.

Non ve ne voglio dire altro. Aggiungo però che se ho capito una cosa è che c’è un solo modo di scrivere — e di leggere — che in fondo mi consento. Quello che otto anni fa mi sono rassegnato ad accettare era che avrei scritto ogni libro come se fosse una resa dei conti con me stesso. E per resa dei conti intendo un’attitudine a scrivere perché se non lo facessi non sarei un uomo libero. Perché se non scrivessi ogni frase, pur nella finzione, scegliendo di bandire ogni menzogna, ogni decorazione, non sarei un uomo libero.

Con riconoscenza che si deve a ogni lettrice, a ogni lettore,

Andrea Bajani

L'anniversario di Andrea Bajani

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Andrea Bajani

Andrea Bajani è nato a Roma nel 1975. È autore, fra gli altri, dei romanzi Cordiali saluti (Einaudi 2005), Se consideri le colpe (Einaudi 2007, Feltrinelli UE 2021; premi Super …