“4 novembre 2008: Barack Hussein Obama viene eletto presidente degli Stati Uniti d’America. Difficile immaginare un cammino più improbabile verso la Casa Bianca.
Difficile pensare a uno spot migliore per una democrazia statunitense da anni in crisi di sostanza e d’immagine. Difficile, infine, trovare icona politica più globale del neo-presidente, nato quarantasette anni prima alle Hawaii – crocevia storico di meticciamenti e ibridazioni transpacifici – da una madre bianca, originaria del Kansas, e un padre nero e africano.”
L’elezione di Obama è apparsa come uno dei grandi eventi del nuovo millennio e il racconto è subito diventato leggenda, l’uomo un’icona globale. Oggi l’era Obama è finita: è giunto il momento di guardare alla sua figura e al suo operato al di fuori dello scalpore e della superficialità del news cycle 24/7. E, soprattutto, di valutare l’intero arco della presidenza a partire dalla sua conclusione: il clamoroso passaggio di consegne a Donald Trump.
Mario Del Pero, uno dei maggiori americanisti europei, ricostruisce con straordinaria chiarezza le contraddizioni e le complessità che fanno degli Stati Uniti il laboratorio politico dell’Occidente, mostrando tutti i segnali inquietanti che rischiano di minare la sostanza della prima democrazia del mondo. E ci guida alla scoperta di un’amministrazione di cui crediamo di sapere ogni cosa, ma che in realtà resta tutta da studiare e da interpretare.
Obama è l’icona globale di un’epoca, che forse è tramontata con la vittoria di Trump.
Un bilancio del doppio mandato del presidente in cui l’America e il mondo hanno riposto le loro speranze.
Un’analisi necessaria per orientarsi nel presente incerto delle democrazie occidentali.