Nulla quanto la letteratura sembra in grado di aiutarci a dare forma al presente. Nulla quanto un racconto è capace di restituire un po’ d’ordine al caos apparente. Nasce da qui l’idea di raccogliere in un unico volume, a cura di Marino Sinibaldi e Federico Bona, i testi narrativi che alcune delle migliori voci del nostro paese hanno scritto per la rivista “Sotto il Vulcano” nei suoi quasi tre anni di vita.
Sono storie che annodano fili di cui spesso abbiamo perso i capi, racconti che a volte nascono da una lunga riflessione, a volte dall’intuizione di un attimo, perché “viene un momento,” scrive Marino Sinibaldi nella sua prefazione, “in cui alla letteratura si prova a chiedere qualcosa di diverso dal solito”. Ed essa stessa chiede al lettore una diversa attitudine, come fanno questi racconti, che – incrociando finzione, narrazione, riflessione, informazione – invitano “a guardare e ascoltare, perfino oltre quello che viene detto e scritto, dove sta il mondo nuovo cui questi testi alludono. Un mondo nuovo del quale tutti insieme non tacciono i pericoli, indicando le fratture epocali, le faglie apocalittiche che si aprono, i destini che sono (tornati a essere) privi di ogni sicurezza. Ma nello stesso tempo, già nella fiducia che tutto questo può ancora essere comunicato, narrato e condiviso, questi racconti manifestano l’ambizione di accendere piccole luci nel buio e nell’incertezza, che ci consentano di guardare e guardarci meglio”.
Viene un momento in cui alla letteratura si prova a chiedere qualcosa di diverso.