Il mio paese inventato

di Isabel Allende

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“Parola dopo parola ho creato la persona che sono e il paese inventato in cui vivo”

Come i personaggi di alcuni suoi romanzi memorabili, Isabel Allende, segnata dal dolore per l’esilio, torna con il ricordo alla sua gioventù e alle sue radici, a un paese ormai “inventato” e sfocato a causa della lunga distanza, dei traumi causati dal golpe, della diaspora della famiglia e della sua personale odissea, intessuta di passioni, drammi, successi. Dopo tanta vita e tanti abbandoni, tanti libri scritti e tanta nostalgia, Isabel torna al suo Cile: non solo quello immaginato e sognato, custodito come paesaggio interiore e abitato dagli spiriti dei defunti, ma l’altro – un luogo finalmente reale. E riscopre così l’orgoglio felice delle radici, l’incanto dei paesaggi luminosi, il calore e l’eccentrica vitalità dei suoi compatrioti e il piacere che sa donare soltanto la familiarità delle parole. Con lo spirito che la contraddistingue, Isabel Allende fa rivivere le dimore ora scomparse, i paesaggi cancellati dall’edificazione urbana e le persone che hanno segnato la sua vita fino a quando è fuggita dalla repressione della dittatura, lasciando il suo paese. E in questo modo riesce a ridare corporeità a un luogo della mente, un senso e un valore alla nostalgia.
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Isabel Allende

Isabel Allende è nata a Lima, in Perù, nel 1942, ma è vissuta in Cile fino al 1973 lavorando come giornalista. Dopo il golpe di Pinochet si è stabilita in …

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Intervista a Isabel Allende: ‟Vi racconto il Cile tra favola e storia”

Non si può dire che in Il mio paese inventato, la scrittrice Isabel Allende abbia abbandonato del tutto le mitologie per addentrarsi nella storia, come farebbe supporre un´autobiografia. In ognuna delle pagine ritorna sulla sua eccezionale famiglia, l´argomento che ha caratterizzato molti dei suoi libri, sia i romanzi come La casa degli spiriti, sia il genere della testimonianza, come Paula. Ritornano quelle parenti alate o con poteri divinatori, e pochi sono gli avvenimenti comuni al resto dei cileni.
Allende è stata onesta nella scelta del titolo. Il mio paese inventato non segue l´evoluzione del paese e di una famiglia segnati entrambi dalla tragedia del presidente Salvador Allende, suo zio, deposto e ucciso dal colpo di stato di Augusto Pinochet, nel 1973. In questo Cile da favola spiccano le passioni tormentate e gli effetti collaterali del machismo. Ma ogni viaggiatore, persona di passaggio o residente, conosce il rischio di confondere un paese con un quartiere.