La guerra di Troia è finita da oltre dieci anni. Siamo a Ftia, dove Andromaca, vedova del grande guerriero troiano Ettore, è stata portata come schiava dal figlio di Achille; dalla loro unione è poi nato Molosso. È proprio questo ragazzino curioso, figlio di un principe greco e di una schiava troiana, a voler conoscere la storia della guerra.
Nel palazzo di Ftia non si fa che parlare delle prodezze di Achille, nonno di Molosso, ma il ragazzino è abbastanza grande per capire che sua madre ha sofferto moltissimo dopo la sconfitta di Troia. Eppure, se i Greci non avessero vinto, Molosso non sarebbe nato… Comunque il ragazzino non si stanca di fare domande ai familiari e ai visitatori che arrivano al palazzo: vuole sapere tutto sulla guerra di Troia.
Prende così forma l’Iliade, con le stesse scene e i personaggi di Omero, narrata attraverso i ricordi dei protagonisti e nella prospettiva di un ragazzo che vuole conoscere la sua storia.
“E poi, siamo davvero sicuri che la gloria sia così importante?” disse Achille. “Cavalli e buoi si possono perdere, e poi riguadagnare. Ma la vita no.”