Il ritorno di Lorenzo Marone
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere...
Siamo tutti d’accordo (almeno a parole) sul fatto che la Grecia antica sia la madre della civiltà occidentale: “le nostre radici sono greche” si dice comunemente. Ma che cosa significano esattamente queste metafore? In che senso, e in che modo, la Grecia di Pericle e di Alessandro Magno ci è “madre”?
Siamo tutti greci racconta l’attualità dell’antico in una prospettiva completamente diversa da quella consueta. L’autore è consapevole di parlare di una civiltà e di una storia vecchie di duemila anni, ma sa bene che la Grecia, pur così lontana da noi, non ci è estranea. Non possiamo, anzi, capire interamente la nostra contemporaneità se non ci confrontiamo con i Greci.
La Grecia antica è un luogo popolato di idee, storie, immagini che raccontano l’uomo e l’umano. “Dobbiamo andarci, con la mente e con il cuore, perché in pochi altri luoghi (forse in nessuno) possiamo trovare tanta verità e bellezza; e dobbiamo andarci con la consapevolezza che si tratta di camminare a ritroso per molti secoli. Ma quando ci arriviamo e ci guardiamo attorno, ci rendiamo conto che molto di quel che vediamo ce l’avevamo già dentro. Possiamo quindi tornare al presente con la certezza che laggiù, in Grecia, c’eravamo già stati. Siamo tutti greci, infatti.”
“Siamo greci quando parliamo, e pensiamo quello che diciamo; siamo greci quando mettiamo in dubbio quello che siamo abituati a pensare, e proviamo a vedere se è possibile pensare in modo diverso.
Siamo greci quando non ci adagiamo su formule già pronte. Siamo greci ogni volta che costruiamo il futuro.”
Giuseppe Zanetto insegna letteratura greca alla Statale di Milano. I suoi campi di ricerca sono la poesia arcaica, il teatro attico, la prosa di età imperiale. Ha pubblicato edizioni degli …