Adolescenze estreme

I Perché Dei Ragazzi Che Uccidono

di Mauro Grimoldi

Nell'immaginario collettivo, gli adolescenti che commettono un reato grave appartengono a un mondo a parte, fatto di volta in volta di follia, violenza ambientale e familiare, disattenzione dei genitori. Gli episodi che riguardano il lato oscuro dei ragazzi ritornano periodicamente con clamore sui media, che offrono facili spiegazioni moralistiche o sociologiche che spesso non bastano a spiegare i veri perché di questi episodi. Questo libro, invece, scritto da uno psicologo che da anni ha scelto di lavorare nei servizi che sono in "prima linea" nell'affrontare il grave disagio adolescenziale, si interroga e approfondisce i percorsi che hanno scandito le fasi che precedono e accompagnano il verificarsi di atti di violenza verso se stessi o verso gli altri. Vuole entrare nell'intimo della bufera che, spesso sopita, senza segnali, si agitava sotto la superficie di vite uguali a quelle di tanti altri ragazzi. È una raccolta, forse unica nel suo genere, di casi di adolescenti che uccidono, raccontati e interpretati nella loro dinamica interna spesso con l'aiuto di testimonianze dirette. I ragazzi che uccidono cessano di essere mostri inconoscibili, materializzazioni del male, così che il difficile travaglio per trasformarli in adulti responsabili delle proprie azioni comincia a sembrare possibile e più vicino. Ma Adolescenze estreme è anche uno sforzo nuovo, originale di dare voce e comprensibilità al fenomeno "adolescenza oggi", suggerendo strade per capire e affrontare il disagio quando questo fa la sua comparsa in ogni famiglia.
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Mauro Grimoldi

Mauro Grimoldi (Milano, 1969), psicologo e pubblicista, svolge attività clinica, di supervisione, selezione e formazione. È responsabile del gruppo di psicologi che collaborano con il Tribunale penale per i minorenni …

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  • Marchio: FELTRINELLI
  • Data d’uscita: 4 Settembre 2008
  • Collana: Universale Economica Saggi Blu
  • Pagine: 222
  • Prezzo: 8,55 €
  • ISBN: 9788807720628
  • Genere: Tascabili
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Mauro Grimoldi, esperto di psicologia infantile e consulente presso il Tribunale dei minori di Brescia, nel suo Adolescenze estreme racconta il disagio giovanile, cercando di approfondire le cause della "devianza" senza inutili allarmismi.
‟L’adolescente delinquente è sempre la risultante delle sue caratteristiche personali e del tipo di esperienza sociale complessiva che ha fatto da bambino, non solo nell’ambito della famiglia. Di solito, comunque, i problemi nascono dall’insieme di due componenti: da un lato la tendenza alla ribellione, il bisogno di sfida e trasgressione tipico di questa fase della vita, dall’altro l’incapacità del ragazzo di affrontare le prime durezze della vita, le prime frustrazioni legate al non potere avere tutto quello che desidera. Una incapacità, questa, che spesso è il risultato dell’educazione offerta dalla cosiddetta famiglia affettiva, quella cioè che ha scelto come esclusiva regola il volersi bene, l’affetto, l’amore, e che regala al bambino un’infanzia protetta e ‘fa sentire al caldo’, impostando però anche le premesse di una fragilità narcisistica, di quell’incapacità a sopportare le frustrazioni di cui parlavamo prima. Non bisogna dunque confondere la tendenza alla ribellione, che è la premessa per potere esprimere la propria personalità in maniera libera, autonoma, per potersi emancipare emotivamente dai genitori, con l’atteggiamento infantile e narcisistico dell’adolescente bambino che non sopporta che qualcosa gli venga negato”.