Descrizione
“Un drogato di merda. Un diverso. Un Corpo a perdere. Uno di quelli di cui si dice, nel gergo di certi sbirri, che abbiano il nome all’anagrafe scritto a matita. Perché cancellarlo è un attimo. E nessuno verrà a reclamare.”
La morte di Stefano Cucchi è uno di quei fatti di cronaca che segnano una generazione e un pezzo di storia italiana. Perché vicenda simbolo, carica di significati pesantissimi: la violenza del Potere, la fragilità dello Stato di diritto, l’incapacità dello Stato italiano di fare i conti con le responsabilità dei suoi servitori, il pericolo che corre un ragazzo che finisce nelle mani di uomini che indossano la divisa di chi garantisce la nostra sicurezza o il camice bianco di chi tutela la nostra salute.
Carlo Bonini, grande firma di “Repubblica” e autore di Acab e Suburra (insieme a Giancarlo De Cataldo), per sette anni ha seguito da vicino il caso Cucchi – attraverso la lettura di decine di migliaia di pagine di atti giudiziari, i colloqui con i familiari, lo studio delle perizie e controperizie medico-legali sulle cause della morte – e in questo libro, che è una vera e propria inchiesta civile raccontata con gli strumenti della narrazione più incalzante, mette al centro il testimone primo e ultimo della verità su quanto accaduto: il Corpo del Reato.
Il cadavere di Stefano. Che svelerà le tappe del suo calvario attraverso gli occhi e la scienza di un medico che, per una coincidenza precisa come un responso, sarà lo stesso chiamato a interpretare i segni delle torture inflitte a Giulio Regeni, trucidato in Egitto e intrappolato in una storia oscura, così diversa e così simile a quella di Stefano Cucchi.
Perché è tempo di far parlare quel cadavere martoriato, di fargli raccontare quello che sa e che alcuni non avrebbero voluto che dicesse, e di spiegare a tutti noi, che forse non vorremmo ascoltare, quanto i nostri corpi siano alla mercé del Potere, dello Stato, della Storia.
Stefano Cucchi è morto. Lo Stato che lo aveva preso in custodia ha restituito solo un cadavere. Ma quel cadavere parla. E tutti lo dobbiamo ascoltare.
Recensioni d'autore
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La morte di Stefano Cucchi è uno di quei fatti di cronaca che restano nella memoria del Paese.
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Il cadavere di Stefano Cucchi parla ancora. Converrebbe ascoltarlo.
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Che il caso Cucchi andasse riaperto e che non si potesse non arrivare a un esito come quello di ieri, del resto, lo si sarebbe potuto ipotizzare anche leggendo il recentissimo libro dedicatogli da Carlo Bonini, un'inchiesta di alta scuola, scritta benissimo e soprattutto molto ben documentata. Si prova rabbia e dolore, leggendola, come sempre è accaduto seguendo questa storia.
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Una storia emblematica dell'Italia dei giorni nostri. Da Bolzaneto a Giuseppe Uva, da Federico Aldrovandi, fino a Giulio Regeni: è il potere che si fa violento, lo stato di diritto che rimane sconfitto.
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Mette al centro il testimone primo e ultimo della verità su quanto accaduto: il corpo del reato, cioè la vittima.
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La storia di Stefano Cucchi con Bonini a Maglie e Lecce La morte di Stefano Cucchi è uno di quei fatti di cronaca che segnano una generazione e un pezzo di storia italiana. una vicenda simbolo, carica di significati pesantissimi: la violenza del potere, la fragilità dello stato di diritto, l'incapacità dello Stato italiano di fare i conti con le responsabilità dei suoi servitori.
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Quando s'indaga su una morte misteriosa, qualunque ne sia la causa, si deve interrogare il cadavere. Che può aiutare a capire che cosa è successo, chi e perché ha messo fine alla persona che era. È il punto di partenza per risalire ai responsabili di un eventuale reato, il primo indizio. E in alcuni casi le autopsie diventano decisive, se ne discute all'infinito, si litiga per arrivare a conclusioni opposte. Per cercare la verità. O nasconderla. È quello che è accaduto e continua ad accadere nella vicenda di Stefano Cucchi...
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Stefano Cucchi e Giulio Regeni – due storie simili.
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Sembra un thriller, e invece è la storia vera di un ragazzo che, se solo fossero stati rispettati i suoi diritti, le garanzie che la nostra Costituzione e i nostri codici prevedono come "inviolabili", sarebbe ancora vivo e potrebbe confermare quella verità che, solo ora, sta faticosamente emergendo.
Conosci l’autore
Carlo Bonini
Carlo Bonini è nato nel 1967 a Roma, ed è giornalista investigativo e inviato speciale del quotidiano “la Repubblica”, dove è arrivato dopo aver lavorato per “il manifesto” e il “Corriere della Sera”. Ha pubblicato le due biografie La toga rossa (1998), storia del giudice Francesco Misiani, e Il fiore del male (1999), sulla vita di Renato Vallanzasca, il reportage narrativo Guantanamo (2004), Il mercato della paura, scritto con Giuseppe D’Avanzo (2006), ACAB. All Cops Are Bastards (2009) e, con Giancarlo De Cataldo, Suburra (2013) e La notte di Roma (2015). Per Feltrinelli è uscito Il corpo del reato (2016), L’isola assassina. La sfida di Daphne al cuore corrotto dell’Europa (2018) e Ti mangio il cuore. La quarta mafia del Gargano (2019; con Giuliano Foschini).
Extra
Dettagli
- Marchio:
- FELTRINELLI
- Data d’uscita:
- Novembre, 2016
- Collana:
- Serie Bianca
- Pagine:
- 320
- Prezzo:
- 18,00€
- ISBN:
- 9788807173103
- Genere:
- Saggistica