Descrizione
“Questo libro non è un tentativo di prevedere il futuro. È un tentativo di aprire le porte del futuro.” E per aprire le porte del futuro, scrive Rutger Bregman, bisogna tornare alle utopie. Di fronte al rafforzarsi dei nazionalismi, al divario sempre più ampio tra ricchi e poveri e allo stress che il carico di lavoro porta ogni giorno nelle nostre vite, siamo costretti a riconoscere che le nostre aspettative sullo sviluppo liberale della società occidentale si sono drammaticamente consumate, lasciandoci di fronte alla dura verità: senza utopie, tutto quello che resta è un presente privo di orizzonti, il presente immobile e sterile della tecnocrazia.
Ma quali sono le utopie di cui abbiamo bisogno per rilanciare la politica e trovare la strategia per una convivenza sostenibile? Secondo Bregman, è arrivato il tempo di ridurre consumi e ore di lavoro, di aprire i confini degli stati e combattere sul serio la povertà, di concedere a tutti un reddito di base, sottraendolo alle vuote retoriche populiste che si stanno impadronendo del dibattito mediatico in tutto il mondo democratico.
Un pensiero utopico, che in Olanda ha dato vita a un movimento per il reddito universale di base, catturando l’attenzione dei media internazionali. D’altra parte, non si tratta di un’idea nuova né stravagante: “Porre i fini sopra i mezzi e preferire il buono all’utile”, scriveva John Maynard Keynes nel 1930.
Un saggio coraggioso, il punto di vista di un giovane studioso dal pensiero rivoluzionario, che dimostra quanto le utopie possano essere concrete.
Reddito di base.
Settimana lavorativa di quindici ore.
Confini aperti.
Sogni impossibili?
Una guida realista per la costruzione di un mondo utopico.
“Geniale, davvero illuminante.” Zygmunt Bauman
Recensioni d'autore
-
Cosa fai quando non lavori? Le teorie di un filosofo pop olandese. Parla anche di reddito di cittadinanza.
-
Alcuni rimedi ideali contro la " retrotopia" teorizzata da Bauman, a cominciare dall'abbattimento delle frontiere per accogliere le popolazioni migranti, il reddito universale di base, la settimana di lavoro a quindici ore.
-
Lo studioso, dalla scrittura brillante, corre su e giù per la storia (dalla Rivoluzione francese alla robotica contemporanea, dal luddismo all'economia dello sviluppo) perorando la causa di un'utopia «da non prendere troppo sul serio», pena la caduta nel girone infernale dell'utopismo pernicioso e delittuoso di fascismo e comunismo.
-
Pil, reddito, felicità: ecco la mia utopia.
-
Capisaldi sono il reddito di base (che nell'opera dimostra essere sostenibile) e l'abolizione delle frontiere. Un'utopia che in questo periodo storico sembra molto distante, ma per Bergman i progetti e le idee sono le uniche vie per cambiare realmente il mondo.
-
Le ragioni per cui è necessario tornare a immaginare una società diversa (e possibile).
-
Un saggio che ha fatto parlare di sé in tutta Europa.
Conosci l’autore
Rutger Bregman
Rutger Bregman (Westerschouwen, Paesi Bassi, 1988) è uno dei giovani pensatori europei più promettenti. Ha 29 anni, è uno storico, scrive per il quotidiano olandese “De Corrispondent” e ha ricevuto due nomination per il prestigioso European Press Prize. Ha pubblicato diversi saggi di storia, filosofia ed economia e il suo lavoro è stato presentato dal “Washington Post” e dalla BBC. Il suo History of Progress ha ricevuto il premio belga Liberales per il miglior libro di non fiction del 2013. L’edizione olandese di Utopia per realisti è immediatamente diventata un bestseller e ha dato origine a un movimento che è finito molto presto sulle testate internazionali. Per Feltrinelli ha pubblicato Utopia per realisti. Come costruire davvero il mondo ideale (2017).
Extra
Dettagli
- Marchio:
- FELTRINELLI
- Data d’uscita:
- Agosto, 2017
- Collana:
- Serie Bianca
- Pagine:
- 256
- Prezzo:
- 18,00€
- ISBN:
- 9788807173257
- Genere:
- Saggistica
- Traduttore:
- Giancarlo Carlotti