Maggiani, vincitore perplesso ‟Oggi la letteratura è minore”. Un’intervista

Maggiani, vincitore perplesso ‟Oggi la letteratura è minore”. Un’intervista

”Sì, me le faccia un po’ di domande sullo Strega che ne voglio parlare. Perché sono perplesso”. Ha vinto il Premio Strega Maurizio Maggiani, e ha voglia di capire, così dice almeno. ‟Vado dicendo da sempre che sono geneticamente un anarchico, vivo piuttosto appartato e allora mi viene da chiedermi che cosa sia successo. Sono l’unico scrittore che ha vinto il Viareggio, il Campiello e adesso lo Strega. Il Viareggio era il premio dell’accademia, il Campiello quello degli industriali veneti ed ha una giuria popolare, lo Strega è il premio dell’establishment letterario”.

‟Giù nel porto sepolto”, lì, c’è la scrittura. Intervista a Maurizio Maggiani

‟Giù nel porto sepolto”, lì, c’è la scrittura. Intervista a Maurizio Maggiani

Il viaggiatore notturno vive nella guerra, perché noi siamo nell’epoca della guerra, che non è un momento e allora è necessario organizzarci per vivere, e non solo per sopravvivere. Io anche per questo ho scritto questo libro, scrivere, come leggere, serve, per esempio, per farsene una ragione”.
E sul premio Strega: ‟È quasi una banalità, ma forse la vita di un uomo non si misura con i premi, anche se competere, entrare in una terra straniera e cercare di cavarsela mi pare una buona forma di igiene personale. Una terra straniera perché è un mondo e una vita diversa da quella mia di tutti giorni, da quella che conduco nel mio sostio ('riparo' nella lingua di mia madre, il ligure) in riviera, dove c’è un altro senso delle proporzioni, è diverso il rapporto con la vita quotidiana, che si misura sull’andare al mercato per comprare le acciughe e vedere quanto costano, mandare la lavatrice, portare il mio nipotino di sette anni al mare”.

La bellezza in tempo di guerra. Intervista a Maurizio Maggiani

La bellezza in tempo di guerra. Intervista a Maurizio Maggiani

Lo immaginiamo lì, seduto su una panchina davanti al porto spezzino, davanti al Porto Antico di Genova o immerso nel verde della Garfagnana (i suoi luoghi di vita), a scrutarsi dentro, a cercare di capire se è possibile vivere una vita dignitosa in tempo di guerra. Perché è questa la sensazione che vive da oltre 10 anni ed è da questa domanda che Maurizio Maggiani è partito per scrivere quest'ultimo lavoro Il viaggiatore notturno, un romanzo sulla guerra e sulla vita, sulla bellezza e sulla donna. O come si diverte a ripetere Maggiani ‟Sulla storia della differenza tra rondini e orsi”. Un romanzo dedicato all'amico Tom Benettollo, presidente Arci, scomparso recentemente e con il quale ha condiviso numerosi viaggi tra i quali alcuni in Bosnia durante e dopo la guerra. Quello che incontriamo è un Maurizio Maggiani abbastanza disteso, consapevole di avere trovato "quella" storia che ha lungamente cercato. ‟Ho avuto un'idea fissa in testa per oltre 10 anni, dalla prima Guerra del Golfo. Mi chiedevo se era possibile avere una vita dignitosa in tempo di guerra. Perché io mi sento proprio di vivere in tempo di guerra, sono circondato dalla guerra, mi sento compromesso nella guerra. Sono partito dalla mitologia della mia infanzia ricordando i racconti di mio padre. Io sono figlio di una generazione che ha creduto che non ci sarebbe stata più la guerra ed ora mi ritrovo che siamo tornati in guerra. Allora ho pensato ad una storia su dov'è la bellezza durante i periodi bellici. Ho fatto un lungo viaggio con Tom Benettollo in Bosnia durante e dopo il disastro. Da questa esperienza è partita l'idea di una storia per raccontare la guerra. Una storia di viaggiatori che viaggiano in tempo di guerra”.

Maurizio Maggiani risponde al questionario di ‟io donna"

Maurizio Maggiani risponde al questionario di ‟io donna"

Maurizio Maggiani si sottopone alle domande del questionario liberamente ispirato al famoso gioco di Marcel Proust. Per conoscere i gusti, i sogni e le paure del vincitore del premio Strega.