Serra, Gramellini e Mauro presentano Tutti i santi giorni. Il video

Serra, Gramellini e Mauro presentano Tutti i santi giorni. Il video

Il video del dibattito svoltosi alla Fiera del libro di Torino il 6 maggio 2006 in cui Massimo Gramellini de ‟La Stampa”, Ezio Mauro, direttore di ‟Repubblica” e Michele Serra discutono di Tutti i santi giorni, il libro che raccoglie una selezione dei sette anni de ‟L’Amaca”, l’appuntamento quotidiano di Michele Serra con i lettori de ‟la Repubblica”.

Cristina Comencini presenta Le pagine strappate

Cristina Comencini presenta Le pagine strappate

La vicenda di un padre e delle sue tre figlie, Silvia, Caterina e Federica, lo strappo che immerge Federica in un cupo dolente mutismo… Un’intervista audio a Cristina Comencini sul suo primo romanzo.

Michele Serra presenta Tutti i santi giorni

Michele Serra presenta Tutti i santi giorni

Un’intervista video a Michele Serra sui sette anni dell’‟Amaca”, la rubrica che pubblica ‟tutti i santi giorni” su ‟Repubblica”, e sul libro che ne raccoglie un’accurata selezione.

Una lingua magica e sconosciuta: Budapest di Chico Buarque

Una lingua magica e sconosciuta: Budapest di Chico Buarque

"José Costa decide di lasciare il suo paese, proverà a dimenticare la sua lingua per imparare un'altra lingua e per dimenticare meglio la sua lingua e per fare ciò ha scelto la lingua più estranea a lui, l'ungherese, appunto. Prima di scrivere questo libro sapevo qualche parola di ungherese. Budapest è sempre una città un po' sognata, molto inventata. E' come uno prima di viaggiare che studia la mappa della città, le cartine stradali. Io lo faccio spesso, prima di viaggiare. A volte nemmeno faccio il viaggio. Lo preparo tanto, ma non lo faccio: guardo dov'è l'albergo, se c'è vicino un parco dove potrò camminare. Un tipo di viaggio tutto dentro alla stanza, e questo l'ho fatto anche con Budapest. Non ci sono andato, non ci sono mai stato. Mi sono procurato una guida turistica, qualche dizionario e ho voluto lasciare molto chiaro che non conoscessi bene Budapest. Per ambientare un romanzo a Budapest bisognerebbe starci almeno vent'anni. Leggo molti racconti di viaggio in qualche città. Uno ci va, ci rimane un po' di tempo e poi scrive, ma è sempre un po' superficiale perché c'è una falsa intimità che si crea con la città."