Serra, Gramellini e Mauro presentano Tutti i santi giorni. Il video

Serra, Gramellini e Mauro presentano Tutti i santi giorni. Il video

Il video del dibattito svoltosi alla Fiera del libro di Torino il 6 maggio 2006 in cui Massimo Gramellini de ‟La Stampa”, Ezio Mauro, direttore di ‟Repubblica” e Michele Serra discutono di Tutti i santi giorni, il libro che raccoglie una selezione dei sette anni de ‟L’Amaca”, l’appuntamento quotidiano di Michele Serra con i lettori de ‟la Repubblica”.

Michele Serra presenta Tutti i santi giorni

Michele Serra presenta Tutti i santi giorni

Un’intervista video a Michele Serra sui sette anni dell’‟Amaca”, la rubrica che pubblica ‟tutti i santi giorni” su ‟Repubblica”, e sul libro che ne raccoglie un’accurata selezione.

Intervista a Marcela Serrano su Arrivederci piccole donne

Intervista a Marcela Serrano su Arrivederci piccole donne

Perché ha scritto Arrivederci piccole donne?
Il romanzo è una sorta di remake di Piccole donne di Louisa May Alcott. Forse può sembrare strana l’idea di rifarsi a un classico dell’Ottocento. In realtà, si tratta di una scelta particolare che ha origine nella mia adolescenza. Molte generazioni di donne, inclusa la mia, si sono formate su questo romanzo, per moltissime di noi quello della Alcott è stato il primo romanzo che abbiamo letto. Mentre i ragazzini si appassionavano le avventure di Salgari o Verne, noi sognavamo con le storie della Alcott. Il suo romanzo ha definito la nostra identità femminile, per tutta la vita. E quando ho riscoperto quanto fosse profondamente radicato in me, quando mi sono resa conto che la mia stessa vita letteraria era stata fortemente influenzata dal tema delle quattro sorelle March ho deciso di farle rivivere, trasportandole nel Ventesimo secolo a Santiago del Cile, nel mio paese e nella mia epoca. Volevo far rivivere nell’attualità le quattro piccole donne della mia infanzia. Per questo ho scritto il romanzo. [...]

Le voci di Tristano raccontate da Tabucchi. Intervista all’autore di Tristano muore

Le voci di Tristano raccontate da Tabucchi. Intervista all’autore di Tristano muore

La letteratura, come grande serbatoio in cui andremo tutti ad abitare, è quasi un aldilà che è qui tra noi, è il grande spazio della libertà. Se c'è un'erosione dello spazio della letteratura, una prospettiva totalitarista acquisisce più credibilità: sicuramente sarebbe un duro colpo, una vera mazzata alla libertà di essere e di pensare, uno strizzare la nostra anima. È qui che vedo il vero grande pericolo: nel divorare, erodere sempre più questo spazio di grande libertà che è la letteratura per creare degli alieni o degli omuncoli o comunque delle creature viventi molto remissive che consumano, nascono, vivono, muoiono, come fossero indirizzate verso la prospettiva di trasformarsi in vegetali.