
L´intervista a Sanguineti: "Ho voluto lanciare l´allarme. Il poeta ha una responsabilità."
«Mi hanno detto che ho avuto coraggio: mi suscita malinconia l´idea che sia considerato un gesto di coraggio esprimere le proprie opinioni. Sì, ho voluto lanciare un allarme: il letterato, l´intellettuale, l´artista, deve sentire la sua responsabilità di messaggero di ideologia, qualsiasi essa sia. Io l´ho sempre fatto, ma gli altri? In questo periodo, così delicato, mi sono sentito solo». Edoardo Sanguineti spiega così, rientrato nella sua casa sulle colline della periferia genovese, le ragioni che l´hanno spinto sabato sera, durante la cerimonia di premiazione del Premio Campiello - conferitogli per il complesso della sua carriera - a lanciare un appello al presidente del Senato Pera e al capo dello Stato Ciampi per difendere la Costituzione.

L'amore e la lotta. Intervista a Maurizio Maggiani
Maurizio Maggiani, nato da genitori di modesta condizione, abita a Genova e vanta un curriculum di mestieri da scrittore americano dei tempi eroici. Una vita irrequieta dunque, quasi un viaggio attraverso l'esperienza e insieme una sorta di accumulazione primitiva di storie, alla ricerca di una via di espressione. Fin da piccolo lettore onnivoro ma soprattutto famelico, se a otto anni aveva già letto l'Orlando Furioso, la Divina Commedia e una Storia d'Italia a uso divulgativo: "Tutti e tre in edizione Sonzogno, ma con bellissime illustrazioni, riassumevano l'intera biblioteca di casa mia. Non ne capivo quasi niente, però li ho letti!" Alla scrittura arriva dopo i quarant'anni, quasi per incidente; all'origine una lettera autentica ad una fidanzata che per caso è diventata un racconto, Prontuario per la donna senza cuore, risultato fra i vincitori del premio "Inedito - L'Espresso" nel 1987. Quindi i primi romanzi e il successo: "Alla fine di ogni mio romanzo, c'è il sentimento di non poter fare di meglio e quindi la disperazione della mia inadeguatezza. Scrivo quindi non tanto perché ne senta il bisogno, semmai perché ho bisogno di mantenere la famiglia. Però sento il bisogno di raccontare storie e per me il romanzo, se si crede al significato delle parole, è ancora e sempre roman, vale a dire un cantare storie di re, regine, principesse, cavalieri ed eroi. E sono proprio questi i personaggi che traggo dalla maestosità dell'inverosimiglianza quotidiana".

Alessandro Dal Lago presenta La città e le ombre
Quattrocento intervistati nel mondo della "malavita" di strada. Uno studio etnografico sul crimine e sulle connivenze tra legalità e illegalità, narrato attraverso le voci dei protagonisti. La modernità dei comportamenti criminosi e la loro "reale" percezione sociale. Come si è trasformata in mezzo secolo la "ligera" di Danilo Montaldi.

Giorgio Bocca presenta Basso Impero
Uno dei più famosi e polemici giornalisti, in videointervista, presenta il suo saggio. "L’Impero," ci dice Bocca in questo durissimo nuovo j’accuse, "esiste, colpisce e colpirà ancora".