
Intervista a Giorgio Bocca: L´America che ho amato e quella che mi capita di vivere
"Il mio rapporto con l´America? Appartengo alla generazione che, sotto il fascismo e durante la guerra, ne aveva coltivato la leggenda, per poi lentamente scoprire una realtà in chiaroscuro. Ma oggi c´è qualcosa di più: quasi un sentimento di offesa per essere stato turlupinato". Ottantatré anni appena compiuti, uno sguardo diretto come la sua prosa, Giorgio Bocca non è sospettabile di preoccupazioni bipartisan né di ambiguità stilistica. Anche in questo suo ultimo Basso Impero - il libro sulla superpotenza americana il cui titolo riecheggia il precedente bestseller Piccolo Cesare - la denuncia è impietosa e appassionata. In pochi sfuggono ai suoi giudizi sferzanti: non i nuovi prepotenti d´Oltreoceano con i loro cortigiani, non i giornalisti statunitensi ormai arruolati alla causa del profitto, non i tarantolati dell´americanismo operosi nelle redazioni italiane. E l´epiteto di imbecille, nel corso dell´intervista, risuona frequente e minaccioso, attraverso le magnifiche architetture di libri lungo il grande studio della bella casa milanese.
Amartya Sen su Tagore e l’India. Tra passato e presente
Amartya Sen, premio Nobel per l´economia nel 1998, è uno dei più originali e influenti pensatori contemporanei. Benché egli abbia lasciato l´India nel 1971 per insegnare nelle più prestigiose università del mondo, dalla London School of Economics ad Harvard, non ha mai smesso di interessarsi ai destini del suo paese: ne ha sempre mantenuto la cittadinanza esclusiva, e ne ha studiato a fondo le problematiche economiche e sociali. Anche per l´Italia Sen ha una predilezione particolare, confermata dalle frequenti visite che egli effettua nel nostro paese. Nel corso dell´ultima, di pochi giorni fa, abbiamo appunto parlato con lui di problemi indiani e italiani, del passato e del presente.

Ennio Cavalli intervista Erri De Luca
Ennio Cavalli intervista Erri De Luca su temi a lui cari quali la montagna, il suo ultimo libro, la sua esperienza come giurato all'ultimo festiva di Cannes, e quella più pericolosa come cittadino di Gerusalemme.
Un dialogo lungo quarant'anni Ginzburg racconta Sofri
Si conobbero alla Normale e il loro legame è durato rafforzato dalle avversità e nutrito dalle divergenze. La comunicazione tra noi è rapida: come i matti che si scambiano i numeri delle barzellette e ridono. La sua battaglia contro il terrorismo di sinistra risale a un periodo in cui Lotta Continua esisteva ancora.